Precipitazioni scarse e siccità: quali soluzioni esistono per mitigare il problema?

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Gran parte del Vecchio Continente e dell’Italia sono in una situazione di siccità preoccupante. Secondo molti esperti sarebbe necessario che piovesse più della media stagionale per quasi sei mesi per compensare il deficit idrico del suolo nel suo complesso.

La siccità ha effetti diretti e indiretti su tutti noi. Le conseguenze sono disastrose per le foreste (che sono serbatoi di CO2 e di acqua e grandi produttori di ossigeno, oltre che habitat per numerosi animali). La carenza d’acqua colpisce soprattutto gli alberi a radice piatta come gli abeti rossi e le piante giovani alberi con un apparato radicale ridotto. Inoltre li rende assai sensibili a parassiti e funghi e più soggette agli incendi. Gli alberi indeboliti cadono poi più facilmente sotto la forza del vento. E il legno danneggiato non può essere utilizzato in maniera opportuna dall’industria perché la sua qualità diminuisce in fretta, causando un’enorme perdita economica.

Per quanto riguarda l’agricoltura, le alte temperature e la siccità sono altamente deleterie sia per le colture che per i terreni adibiti a prati e pascoli. Ne derivano la difficoltà di sostentamento degli agricoltori e l’aumento dei prezzi dei prodotti ortofrutticoli per i consumatori. Nella zootecnia, quando manca il foraggio sui pascoli in molti casi è necessario giungere a soluzioni estreme e abbattere una parte del bestiame.

Sotto il profilo della salute, le ondate di calore costituiscono un forte stress per il corpo, aumentando fino al 15% il rischio di morte nelle persone con malattie cardiovascolari .

Come affrontare la siccità

Occorre implementare delle strategie adeguate alle singole regioni per affrontare i periodi di siccità in modo adeguato. Eccone alcune:

Agricoltura flessibile
Rispetto al bosco la coltura agricola ha il vantaggio del rapido susseguirsi della semina (al massimo di anno in anno). In questo modo è possibile passare in fretta a varietà di cereali o di tuberi che tollerano meglio la siccità (tra queste ad esempio la soia). Anche la pacciamatura e una minima lavorazione del terreno (con semina su sodo) aiutano a ridurre al minimo la perdita d’acqua nei campi. Occorre poi trovare di modi per conservare l’acqua piovana caduta durante l’inverno e utilizzarla nei periodi estivi: le precipitazioni annuali totali rimangono infatti relativamente stabili anche in presenza di cambiamenti climatici, e sarebbe bene sfruttarle ad esempio costruendo dei serbatoi interrati.

Foreste miste
Le monocolture forestali sono particolarmente vulnerabili ai parassiti e agli eventi atmosferici estremi. Per questo motivo negli ultimi decenni molte foreste sono state gradualmente convertite a culture miste (faggio, quercia e larice insieme ad abete rosso, abete Douglas e pino).

Più verde nelle città
Abbiamo parlato diffusamente in questo articolo. Nelle aree urbane on dovrebbero esserci limiti alla piantumazione di alberi che tollerano bene la siccità, come la robinia. E occorre anche un’irrigazione costante, in modo che i giovani alberi non muoiano di nuovo di lì a poco. A queste colture devono aggiungersi grandi aree di prati e aiuole verdi – meglio falciate non troppo spesso, per trattenere meglio l’acqua e contribuire al raffreddamento per evaporazione. Per migliorare il clima urbano è ottima anche la soluzione dei giardini verticali o dei tetti verdi.


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