Raccogliere l’acqua piovana: tutt’altro che un’idea balzana

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Certo, se in Italia piovesse tanto come in Inghilterra o in Scandinavia sarebbe più semplice. Ma anche da noi, anche qualche litro di acqua potabile in meno che si consuma è pur sempre un notevole risparmio idrico e un favore che facciamo all’ambiente. Dopo decenni di uso sconsiderato del bene più prezioso che abbiamo è il minimo che possiamo fare.

L’installazione di una botte o un serbatoio analogo nel giardino per catturare l’acqua piovana è un’iniziativa utile che permette di riutilizzare l’acqua raccolta per innaffiare il giardino e le piante. Se ci pensiamo un attimo, aprire il rubinetto della canna e innaffiare con l’acqua potabile quando abbiamo acqua che scende dal cielo e finisce inesorabilmente nei tombini è un vero delitto.

Il contenitore deve essere preferibilmente munito di una griglia sulla superficie che, fungendo da filtro, impedisca a foglie e altri elementi estranei di entrare. Esistono anche delle più sofisticate camere di percolazione messe a punto per lo scopo, con la capacità di prevenire la formazione di alghe. I contenitori migliori sono muniti di un rubinetto a cui si può attaccare la manichetta per innaffiare. Il punto migliore in cui posizionare il collettore è ovviamente sotto il tubo di scolo della grondaia di casa vostra.

L’acqua piovana, per quanto di questi tempi non sempre purissima, è comunque meglio per le vostre piante perché più “dolce” di quella dispensata dall’acquedotto.

Ma con un po’ di ingegno si può pensare di raccogliere anche l’acqua che esce dai rubinetti di casa quando ci sciacquiamo le mani, laviamo panni e piatti, facciamo la doccia o il bagno. Può sostituire egregiamente l’acqua dello sciacquone. Nell’attesa che diventi obbligatorio per tutti usare acqua meno preziosa di quella potabile per sciacquare gli impianti del wc.

Così come l’acqua di bollitura delle verdure, una volta raffreddata, è eccezionale per innaffiare le piante da appartamento.

Se avete bisogno di uno stimolo per l’ingegno vi sfidiamo a fare una prova per un’estate. Non si ha l’impressione di consumare poi così tanta acqua. Ma provate per questi tre mesi a usare soltanto acqua “riciclata” per il water e il giardino o l’orto. E poi confrontate le bollette dell’anno scorso con quelle di quest’anno.

Inoltre, in questo modo non avrete mai il problema delle restrizioni al consumo di acqua che molti comuni impongono nei periodi di siccità. Con il vantaggio di poter continuare a coltivare l’orto risparmiando sull’acquisto della verdura. Tutto sta nel sapersi organizzare.

Infine, ricordiamo che, se tutti utilizzassero l’acqua piovana, diminuirebbe la richiesta di acqua potabile, il cui trattamento richiede comunque un dispendio in energia e in sostanze chimiche, oltre che costi per la manutenzione degli impianti. Costi che comunque paghiamo tutti noi sotto forma di tasse.

Per approfondire: Una pompa a sifone per riciclare acqua.

2 commenti su “Raccogliere l’acqua piovana: tutt’altro che un’idea balzana”
  1. franz ha detto:

    Finalmente un articolo utile e interessante!! I contenitori per la raccolta dell’acqua piovana sono molto utili in casa..presso l’azienda Emiliana Serbatoi ho comprato dei serbatoi in polietilene e l’acqua che raccolgo la utilizzo per annaffiare il mio giardino.

  2. Chiara ha detto:

    Io ho bisogno di un consiglio….avendo un terreno si 1000 metri ho necessità di irrigare l’orto…ho un pozzo di raccolta senza pompa e la corrente non è presente..ho un casaletto che però non gode di tetto…
    1-come posso raccogliere l’acqua piovana?
    2-come posso tirare su l’acqua dal mio pozzo senza corrente?

    Avete idee migliori?


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