Usare le miniere come celle frigorifere per la frutta – una realtà in Trentino

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Oggi vi parliamo di un progetto ambizioso e unico nel panorama europeo, quello di conservare le mele prodotte dalle immense coltivazioni della Val di Non in Trentino nelle viscere delle Dolomiti del Brenta. Precisamente nella miniera Rio Maggiore di Tuenetto di Taio, dove si estrae materiale destinato all’edilizia che ovviamente comporta la creazione di grandi spazi vuoti (ben 13 chilometri al momento), fino a 300 metri di profondità.

Conservare prodotti ortofrutticoli in ambiente sotterraneo comporta un risparmio energetico quantificabile intorno al 60%. Conservare la frutta e la verdura sotto terra significa poi risparmiare terreno agricolo, evitare di deturpare l’ambiente con la costruzione ulteriori edifici e consumare meno energia elettrica perché la refrigerazione non è indotta ma naturale grazie alla profondità delle gallerie e alla roccia che fa da isolante. Il progetto è in fase sperimentale: per il momento in una cella “frigorifera” sono stipate 120 tonnellate di mele, ma a regime si potrebbe raggiungere un quantitativo di ben 50.000 tonnellate.

Il progetto prevede anche la costruzione di bacini sotterranei ricavati dall’accumulo di acqua piovana e derivante dallo scioglimento delle nevi, riutilizzabile per l’irrigazione.


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