Visualizzazione della produzione di CO2: utile per diventare consumatori più consapevoli

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Ogni nostro gesto quotidiano produce una certa quantità di CO2, che può essere misurata con con estrema precisione. Volete qualche esempio?
* Una partita in uno stadio di calcio produce in media 820 tonnellate di anidride carbonica.
* Due minuti di telefonate al giorno per un anno producono 57 kilogrammi di CO2.
* La produzione e il consumo di una mela implica la formazione di 10 grammi di anidride carbonica.
* Preparare una tazza di tè produce 71 grammi di anidride carbonica.
* Una cerimonia di nozze con 100 invitati significa 5 tonnellate di anidride carbonica.

L’ultimo grido in fatto di consapevolezza ecologica è il visualizing, ovvero il visualizzare la quantità di emissioni inquinanti abbinate a ogni azione o oggetto utilizzato. A lanciarla, da una pagina del suo sito Internet, la General Electrics, un colosso dell’energia statunitense; un fatto sorprendente, visto che da consumi elevati di energia una società come GE avrebbe solo da guadagnare.

Messa già così, rischiamo di farci andare di traverso anche le più comuni attività quotidiane. Il concetto di fondo è che tutto, ma proprio tutto, si può quantificare in termini di inquinamento che produce. Anche una ricerca in Internet per capire quanta CO2 produco è causa indiretta di emissioni dannose perché implica un dispendio energetico. Con tutta la buona volontà, non se ne esce . Ma non è il caso di farsi attanagliare dai sensi di colpa: l’obiettivo dell’operazione non è di demonizzare ogni consumo e tornare all’età della pietra, ma insegnare a consumare consapevolmente, ovvero meno e meglio.

Così, una volta scoperto che nel solo Regno Unito concerti e festival musicali producono ogni anno 84.000 tonnellate di CO2, poi anche i cantanti, non di rado sensibili ai temi ecologici, si sono adattati, attrezzandosi per esibizioni a impatto zero, che utilizzano energie rinnovabili; oppure devolvendo parte degli introiti alla riforestazione. Da noi pionieri di questo tipo sono artisti come Liguabue, Jovanotti ed Elio e le storie tese.

La morale della storia è che nessuno è senza peccato in fatto di emissioni inquinanti: non sono solo le ciminiere a contribuire allo scioglimento dei ghiacci, ma anche dalla somma di tanti piccoli comportamenti individuali errati, assolutamente correggibili.


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