Spesa in campagna: risparmio e riscoperta di sapori

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Ci sono due motivi validissimi che dovrebbero indurci a iniziare o proseguire nell’acquisto di frutta, verdura, carne, conserve e marmellate, olio, uova, latte e formaggi direttamente dal contadino: il primo, è la convenienza economica. Si stima che il risparmio annuale potrebbe arrivare con questo modo di fare la spesa a quasi 1700 euro l’anno per famiglia in quanto nella filiera agroalimentare distributiva classica il prezzo si moltiplica di molte volte (in alcuni casi, si decuplica).

Ma ce n’è anche un altro: il desiderio di conoscere la biodiversità del nostro territorio (o quello in cui andiamo in vacanza) con cultivar che rischiano altrimenti di estinguersi e le specialità enogastronomiche della terra ignorate dai canali ufficiali della distribuzione commerciale. Anche negli hard discount e nelle offerte promozionali il risparmio è garantito, ma lo stesso non si può dire della qualità.

Gli italiani hanno comunque raccolto la sfida: nei primi sei mesi dell’anno due migliori di consumatori si sono riforniti mediante i mercati del contadino, mentre negli ultimi dodici mesi gli acquisti diretti presso le aziende agricole sono aumentati del 15%. Molti di loro, consapevoli di avere optato per la qualità e la tracciabilità degli alimenti, per cibi sani, freschi e pieni di sapore. E bisogna dire che i produttori si stanno rivelando attenti e proattivi, con una moltiplicazione dell’offerta, che diviene sempre più originale e appetibile, mentre il made-in-Italy e il biologico salgono nel gradimento degli acquirenti.


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