Mobike e OFO: a Milano una bicicletta per tutti con il bike sharing “libero”

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Si chiama free-floating questo tipo di bike sharing di invenzione cinese che, dopo avere ottenuto successo in vari stati ora sbarca anche in Italia – precisamente a Milano. Il principio è semplice. Si cerca una bicicletta mediante un’app, la si utilizza e poi la si lascia dove si vuole, senza essere obbligati a parcheggiarla nelle apposite rastrelliere come avveniva per il bike sharing tradizionale come BikeMi.

L’applicazione sfrutta un sistema di geolocalizzazione per individuare la bici libera più vicina alla propria posizione e permette di bloccarla mediante un codice QR, facendo partire il tempo del noleggio. Si può scendere lasciarla per 15 minuti in modalità “occupata”, ad esempio per fare qualche commissione senza perdere la propria bicicletta.

Si tratta indubbiamente di un notevole passo avanti nell’ambito della mobilità urbana sostenibile, con la presenza di migliaia e migliaia di mezzi di trasporto non inquinanti ed economici invece delle auto o dei mezzi pubblici sovraffollati. Le aziende che hanno lanciato il servizio contano sul senso civico degli utenti, soprattutto per quando riguarda il luogo in cui si lascia la due-ruote alla fine del noleggio. I benefici di un bike sharing libero sono notevoli anche per gli investitori: le tradizionali infrastrutture come rastrelliere e parcheggi costano parecchio, occupano spazio e possono anche essere tutte piene, costringendo l’utente a raggiungerne un’altra.

Mobike ha già stabilito una tariffa per il noleggio: 30 centesimi ogni 30 minuti (con addebito sulla carta di credito – anche prepagata), mentre OFO per ora consente l’utilizzo gratuito, ma si partirà a ottobre con la tariffazione.


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