I supervulcani: una fonte naturale di litio per le batterie?

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Sulla Terra esiste una decina di supervulcani, ovvero di caldere a livello del suolo con un diametro di svariate decine di chilometri. I più famosi di essi sono il parco di Yellowstone (negli USA), i Campi Flegrei (in Campania) e il lago Toba (in Indonesia). Si tratta di bocche che possono produrre gigantesche eruzioni vulcaniche, con effetti da cataclisma sulla vita stessa del pianeta. Fino a quando rimangono silenti, però, spesso vengono riempite dall’acqua piovana danno origine a laghi, nei quali sono presenti sedimenti vulcanici e grandi concentrazioni di litio. Lo ha rivelato una ricerca della School of Earth, Energy and Environmental Sciences dell’università di Stanford, in California.

Il litio, da due decenni a questa parte, è diventato fondamentale per la fabbricazione delle batterie per gli strumenti elettrici ed elettronici: le batterie agli ioni di litio sono a ricarica più rapida e durano più a lungo. L’elemento chimico Litio è diventato perciò molto richiesto, estratta soprattutto in Australia, Cile, Bolivia e Argentina. Gli effetti di questa scoperta potrebbero essere rilevanti, poiché in futuro il mercato del litio potrebbe non essere più esclusivamente in mano alle grandi compagnie estrattive, molto propense a speculare sull’estrazione di questo elemento, sempre più richiesto.


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