L’impatto ambientale dei cosmetici: sostanze nocive e troppi imballaggi

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Tempo fa vi abbiamo dato alcuni consigli per evitare di fare entrare la pelle a contatto con le troppe sostanze nocive contenute nei cosmetici (su questa pagina). Poco dopo abbiamo scoperto con piacere le attività dell’Associazione Internazionale di Ecodermatologia (Skineco), attiva dal 2008 nella divulgazione di informazioni scientifiche riguardanti il delicato rapporto tra pelle e ambiente. Sul loro sito troverete interessanti articoli, video e approfondimenti sul rapporto tra pelle e ambiente, pelle e fumo, cosmetici e allergie, concetti come eco-cosmetici, eco-dermocompatibilità ed eco-dermotecnologia.

Ma quando si parla di cosmetici e ambiente, ha un peso altrettanto importante l’impatto ambientale degli imballaggi che li contengono. Saponi, bagnoschiuma, dentifrici, shampoo, balsamo, deodorante, creme, trucchi, profumi arrivano a noi in flaconi, vasetti e astucci di ogni tipo. Avere una sensibilità ecologica significa anche ridurre al minimo la propria impronta ambientale con un’attenta scelta del packaging. Da preferire dunque prodotti con astucci in cartone riciclato oppure venduti senza imballaggi secondari (perché racchiudere un tubetto di dentifricio in un’ulteriore scatolina di carta?). Molte aziende hanno giustamente optato per l’eliminazione del foglietto illustrativo, stampando le informazioni necessarie direttamente sull’astuccio di cartone oppure al suo interno.

Ovviamente dall’imballaggio primario non si può quasi mai prescindere, perché non siamo ancora arrivati a una distribuzione significativa di prodotti sfusi, anche se è quello a cui dobbiamo tendere. I contenitori più ecologici in assoluto sono quelli di vetro, ma non sono sempre adatti. Per esempio, un bagnoschiuma in un contenitore di vetro potrebbe facilmente scivolare di mano nella doccia, rompersi e procurare ferite. In questo caso, la plastica è un male necessario. Ma a pensarci bene, perché non rivalutare la vecchia vecchia saponetta, purtroppo da tempo ritenuta démodé e sostituita con il più comodo sapone liquido? Se viene venduta in un avvolta in carta, l’imballaggio primario sarà riciclabile e quando la saponetta avrà esaurito la sua funzione sciogliendosi per l’ultima volta tra le nostre mani, non resterà assolutamente nulla da conferire nel bidone della plastica.


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