Il piano dei Consorzi di bonifica per ampliare le riserve d’acqua in Italia

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acquaL’estate 2013 probabilmente non sarà caratterizzata da un deficit idrico in Italia, viste le fin troppo abbondanti precipitazioni degli ultimi mesi. Eppure, a confronto con altre nazioni del mondo il nostro Paese vive al di sopra delle sue possibilità dal punto di vista dell’acqua. Si pensi che in Australia ogni persona ha a disposizione una riserva idrica di 3300 litri d’acqua, negli Stati Uniti può disporre di 2200 litri e in Spagna (che a prima vista sembrerebbe un paese molto secco) di ben 1100 litri. Invece ogni italiano mediamente avrebbe a disposizione ogni giorno 140 litri d’acqua e ne consuma 180. Ma non perché manchi l’acqua piovana, semplicemente perché se ne utilizza soltanto il 15% del totale a causa della mancanza di invasi infrastrutturali.

Questo emerge da un recente rapporto dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Bonifica (ANBI), che evidenziano anche un generale abbassamento delle falde dello Stivale, un continuo aggravarsi della situazione di fragilità del territorio a causa dell’intensa urbanizzazione e dall’abusivismo edilizio. I Consorzi di Bonifica propongono un piano per la salvaguardia idrogeologica che limiti e compensi l’eccessiva impermeabilizzazione del suolo, impedendo che in futuro siano occupate altre aree verdi. Inoltre propongono di estendere gli impianti Irriframe, volti a ottimizzare l’irrigazione con invasi in collina e pianura per immagazzinare l’acqua piovana e renderla disponibile nei periodi di siccità, riducendo allo stesso tempo il pericolo di alluvioni.

Da sempre i Consorzi di bonifica realizzano la manutenzione e la gestione di un immenso patrimonio di impianti e infrastrutture idrauliche per la difesa del suolo, con 200.000 chilometri di canali e circa 800 impianti idrovori. Le spese di manutenzione ordinaria sono a carico dei consorziati, ma serve anche un contributo dello Stato per ampliare le riserve e realizzare il piano irriguo e la ricarica delle falde acquifere.

1 commento su “Il piano dei Consorzi di bonifica per ampliare le riserve d’acqua in Italia”
  1. Pier Luigi Caffese ha detto:

    45 miliardi pronti per il mio piano acqua-energia da 125 miliardi annui.
    Progetto con l’acqua ed il mare da 40 anni ed oggi offro all’Italia la rivoluzione dell’energia con acqua e mare,usando tutte le moderne tecniche del mio hydro tridimensionale.
    L’Anbi ha un piano acqua.Benissimo.L’AEEG ha un piano acqua da 65 miliardi.Malissimo perchè è un piano burocratico e non industriale basato su aumenti tariffari.Io ho presentato il mio piano acqua energia alla EIb che ci finanzierebbe per 45 miliardi.Quindi i soldi ci sono.Ma manca la volonta’ di accorpare i consorzi bonifiche e partire industrialmente sul serio.Il mio piano capovolge molte rendite italiane perchè il mio hydro
    tridimensionale si bilancia da solo e quindi evitiamo 25 miliardi di spese(21 è il bilanciamento con il gas fossile propugnato da ENi-Enel inutile,il 2° è la rendita accumuli acqua per 4 miliardi che vanno in tariffa.Nel mio piano si produce elettricità a 20 euro il MWh,syngas sostitutivo metano a 45 euro il MWh e benzina rinnovabile a 0,50 euro litro ed 1 litro alla pompa.Ho chiesto al Governo,Regioni,Anci cosa vogliono fare ma l’EIB ci conferma 45 miliardi purchè investiti in rinnovabili,acqua,desalinizzazione,pesci allevabili al 50% del costo del selvaggio,ossigeno,denitrificazione acque e biomasse da utilizzare per biofuel.Cosa manca? Il Timbro del Governo.


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