Come distinguere i vari tipi di plastica

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Riciclo_plasticaTorniamo a parlare di plastica, un termine generico dietro il quale si nascondono però molti tipi di materiale, identificati da sigle ben precise che possiamo imparare a leggere:

* PE = polietilene: prevalentemente usato per buste e sacchetti, flaconi per detergenti, giocattoli, pellicole e altri imballaggi;
* PP = polipropilene. Costituisce oggetti molto disparati: da oggetti di arredo a contenitori per alimenti, a flaconi per detersivi/detergenti, contenitori per la margarina, giù giù fino a moquette e arredi da giardino;
* PVC = cloruro di polivinile. E’ quello con cui sono fatti i contenitori per le uova, ma anche tubi, serramenti, piastrelle, pellicole da cucina, contenitori per bevande non gassate e flaconi per shampoo;
* PET = polietilentereftalato: è la plastica usata per le bottiglie delle bevande (anche gassate), i vassoi dei cibi precotti da mettere in forno, ma anche per le fibre sintetiche e i vecchi nastri delle musicassette;
* PS = polistirene o polistirolo: costituisce le vaschette per alimenti, posate e piatti usa-e-getta, vasetti per lo yogurt, tappi, imballaggio protettivo per device elettronici e giocattoli.

Il riciclaggio della plastica dà risultati migliori con i materiali PET e PVC, PE.

Esistono poi anche plastiche più amiche dell’ambiente:
* Plastiche degradabili: sono quelle che si degradano non nei loro costituenti elementari, bensì in frammenti piccoli e piccolissimi, che finiscono col disperdersi nell’ambiente, quasi mai in maniera innocua. Potrebbero anche scindersi in molecole semplici, ma solo dopo lunghi periodi di tempo.
* Plastiche biodegradabili: sono quelle che si degradano in maniera pulita, in un periodo temporale definito e vanno a formare molecole semplici ritrovabili nell’ambiente naturale, come anidride carbonica e acqua. Queste plastiche si decompongono per l’azione di micro-organismi che producono: CO2, metano, acqua, composti inorganici oppure biomassa
* Plastiche compostabili: sono un sottoinsieme delle plastiche degradabili che si degradano completamente in una compostiera nel giro di 3-4 mesi.

Si noti che le plastiche degradabili e biodegradabili non vanno conferite insieme alla plastica tradizionale perché ne peggiorano la qualità media e costituiscono un ostacolo al processo di riciclo. Così come non si degradano in maniera efficace nelle discariche insieme agli altri rifiuti.

2 commenti su “Come distinguere i vari tipi di plastica”
  1. Carburo ha detto:

    Il titolo “Come distinguere i vari tipi di plastica” non mi pare trovi riscontro nell’esposizione. Forse un modo furbo per acchiappare qualche visitatore?

  2. Borgia Cesare ha detto:

    Vorrei sapere in che anno si è incominciato ad usare quelle plastiche verdii ondulate per ricoprire verande


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