Biodegradabile e compostabile non sono sinonimi (e la distinzione è importante per la raccolta differenziata)

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Compostaggio e compostabilità e biodegradazione e biodegradabilità sono concetti diversi spesso confusi e fonte di equivoci. Biodegradabile significa “che può essere decomposto da alcuni organismi in composti più semplici” ovvero che le sue componenti, prima o poi, torneranno alla natura – ma senza specificare quanto tempo sia necessario per questo processo – perciò potrebbe trattarsi anche di centinaia di anni. Si definisce invece compostabile un materiale che è non solo biodegradabile, ma anche disintegrabile e con bassi livelli di metalli pesanti; e soprattutto che il processo di decomposizione deve avvenire nel giro di appena tre mesi (a suo tempo abbiamo parlato di cosa si può compostare).

Come dire: ciò che è compostabile è sicuramente biodegradabile, ma non è necessariamente vero il contrario.

Al di là della questione scientifica, questa differenza ha delle implicazioni pratiche per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti. Infatti, sappiamo da più di un anno a questa parte i vecchi sacchetti di plastica usa-e-getta sono al bando e che per legge bisogna utilizzare buste in bioplastica o in carta. Ma non tutti i sacchetti attualmente in circolazione sono in grado di essere “digeriti” rapidamente dalla natura. Sono sicuramente compostabili i sacchetti di carta e i sacchetti di bioplastica (riconoscibili al tatto per la superficie vellutata e il particolare odore, non gradito a tutti – oltre che perché certificati dal logo Compostabile). Perciò entrambi vanno bene per conferire la raccolta della frazione umida. Ma sono in circolazione anche tante buste su cui campeggiano spesso le scritte Biodegradabile, Riciclabile, Ecocompatibile, ma non la parola importante, cioè Compostabile. Queste non devono essere utilizzate per la raccolta dell’organico.

Ma allora, dove bisogna buttare i sacchetti biodegradabili ma non compostabili? Per il momento le aziende municipali di raccolta dei rifiuti delle varie città italiane danno risposte diverse. Alcune le accettano nella plastica, altre optano per l’indifferenziata. Per sicurezza, conviene purtroppo ancora fare una telefonata al numero verde della vostra zona.


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