Che cos’è il ‘Nearly zero energy building’

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Nearly Zero Energy Building (NZEB) espressione tecnica tradotta in italiano “edifici a energia quasi zero” (EEQZ) è il modo sintetico con cui si indica la direttiva europea 2010/31/UE che obbliga i costruttori edili a realizzare strutture dai consumi energetici prossimi allo zero entro il 2020 (termine che però è anticipato al 31 dicembre 2018 per gli edifici pubblici). Nel giro di qualche mese tutti i paesi membri dell’UE dovranno presentare a Bruxelles i loro piani nazionali – per il momento soltanto la Danimarca lo ha preparato.

E’ già iniziato il countdown, dunque, e nel frattempo bisogna lavorare a soluzioni costruttive e/o tecnologiche che consentano il raggiungimento degli obiettivi cosiddetti 20-20-20: diminuzione del 20% delle emissioni in atmosfera, aumento del 20% del ricorso a fonti energetiche rinnovabili, risparmio energetico migliorato del 20%.

Lo Stato deve fare la sua parte mediante normative e opportuni incentivi: a partire dal 2015, ogni anno una quota pari al 3% del patrimonio pubblico dovrà essere riqualificato.

Un esempio di eccellenza da imitare nel nostro paese per quanto riguarda la ristrutturazione degli edifici pubblici, è quello degli uffici della Provincia di Bolzano (un tempo sede delle Poste): è stato completamente ristrutturato a portato allo standard di casa passiva, con un consumo di soli 7 kiloWattora al metro quadro l’anno contro i 200 che consumava in passato (la riduzione nel costo del combustibile è passata da 90.000 a 4000 euro. L’investimento per la ristrutturazione è costato il 10% in più di un intervento tradizionale, ma sarà ammortizzato nel giro di 5 anni, dopo il quale l’edificio produrrà un guadagno.

Se le normative saranno applicate come da manuale i consumi energetici italiani potranno essere tagliati del 44% entro il 2030, in quanto si stima che il consumo energetico di un edificio in classe A+ sia solo la ventesima parte di quello di un edificio in classe G. Senza contare le ricadute economiche e la creazione di posti di lavoro: se tutte le nuove costruzioni europee seguiranno gli standard NZEB, si stima un volume d’affari annuo di 62 miliardi di euro.


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