Per ovviare alla moria degli insetti in Cina arrivano gli “uomini-ape”

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impollinazione a manoQuesta notizia che arriva dalla Cina farebbe sorridere se non fosse agghiacciante. L’inquinamento, la deforestazione e soprattutto l’uso improprio di fertilizzanti e pesticidi hanno sterminato la quasi totalità delle api e così i contadini cercano di correre ai ripari con l’impollinazione manuale. I frutteti, soprattutto le coltivazioni di meli, sono popolati da uomini-ape, costretti ad arrampicarsi sugli alberi e a impollinare a mano ogni singolo fiore. A fare cioè il lavoro che, da che mondo e mondo e fin a non molto tempo fa era eseguito a titolo gratuito e senza fatica dalle api e altri insetti impollinatori. Gli insetti operosi sono stati decimati dall’eccesso di sostanze chimiche usate nelle coltivazioni agricole: sappiamo bene che il fenomeno ha proporzioni preoccupanti anche negli USA e in Europa, ma nella Cina della crescita totalmente sregolata ha assunto dimensioni catastrofiche. E così ora in alcune regioni il 95% dei fiori devono essere fecondati a mano con opportuni pennelli. Il tempo a disposizione dei coltivatori è breve (soltanto due settimane) e sono milioni le persone impiegate per sostituire le api – reclutate con paghe bassissime, ma che crescono con il crescere incessante della domanda. Il rischio di non farcela è sempre in agguato: un uomo-ape impollina 20 alberi al giorno, mentre uno sciame ne farebbe 200.


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