Vino naturale, ecologico e biodinamico

Di
vino biologico

La ricerca di vini biologici sta conquistando importanti fette di mercato; la legislazione in materia si sta adeguando, anche se il pericolo dietro l’angolo è quello che si tratti soltanto di una moda, un’operazione di marketing all’insegna del più bieco green washing.

Ma non può che far piacere rilevare che sempre più i viticoltori siano disposti a ricorrere a metodi e tecnologie che consentono di ridurre il ricorso a prodotti chimici come i diserbanti e dare la preferenza a vitigni autoctoni e in armonia con il clima e il territorio, piuttosto che a quelli internazionali.

La naturalità nel vino si traduce in un tentativo di intervenire il meno possibile sull’uva e sulla produzione del vino: meno prodotti di sintesi e più lavori in vigna con vari passaggi manuali nel corso dell’anno. Nulla può essere lasciato all’improvvisazione e sono sempre più ricercati i vignaioli professionisti per l’impianto delle barbatelle, per le potature nella stagione fredda e in primavera, per gestire il fogliame e i grappoli. Produrre una buona uva con tanto lavoro è l’aspetto essenziale e il più difficile – tentare di intervenire il meno possibile sul vino in cantina è il passo successivo, con oltre il 40% in meno di solfiti nella lavorazione enologica.

Il vino biodinamico

vino biodinamico

Molti viticoltori hanno abbracciando il metodo biodinamico per la produzione enologica, con il fine di mettere sul mercato vini che possano davvero essere definiti come “in armonia con la natura“, derivanti da processo produttivo olistico e totalmente sostenibile.

In linea con l’agricoltura biodinamica, che considera l’azienda agricola un organismo vivente, anche nella viticoltura biodinamica la terra viene resa più fertile utilizzando lombrichi, piante, polvere di quarzo (che facilità la capacità di assorbire la luce solare). Non solo dal vigneto è bandita la chimica, ma perfino il concime organico viene usato con parsimonia. I vigneti biodinamici rispettano i tempi della natura e considerano come fondamentale la cura delle risorse naturali disponibili. Per questo, alla base della vigna ci si trovano spesso erbe come valeriana, menta, ortica e camomilla, che incidono fortemente sul sapore dell’uva.

L’irrigazione dei vigneti è esclusivamente manuale. La vendemmia è “dolce”, ovvero attenta a non danneggiare la pianta. Le fermentazioni sono fatte con lieviti autoctoni. In alcuni casi, il vino invecchia nelle barriques a suono di musica. Ancora meglio se in cantine costruite esclusivamente con legno e vetro – e che producono l’energia di cui hanno bisogno con impianti fotovoltaici o micropale eoliche.

I vini che risultano sono di altissima qualità, complessi, con profumi molto particolari e molto bilanciati. Certo, un vino biodinamico è un vino che bisogna “attendere” pazientemente, come le persone un po’ timide che si concedono poco per volta. Ma la sorpresa che ci riservano può essere davvero gradevole.

Per approfondire, altri articoli interessanti sulla viticoltura sostenibile.


Commenta o partecipa alla discussione
Nome (obbligatorio)

E-mail (non verrà pubblicata) (obbligatoria)

Sito Web (opzionale)

Copyright © Teknosurf.it, 2007-2024, P.IVA 01264890052
SoloEcologia.it – Consigli su ambiente e sostenibilità supplemento alla testata giornalistica Gratis.it, registrata presso il Tribunale di Milano n. 191 del 24/04/2009