Dove gli studenti inquinano di più e come ridurre l’impatto
Di Daniele GrattieriGli studenti italiani sono tra i più sensibili ai temi ambientali. I Fridays for Future riempiono regolarmente le piazze di Roma, Milano e Bologna. Secondo il sondaggio realizzato da UNICEF Italia e YouTrend, basato su dati ISTAT, il 70,3% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni si dichiara preoccupato per i cambiamenti climatici.
La consapevolezza è alta, ma la vita universitaria resta piena di situazioni che portano a scelte poco sostenibili: spostamenti rapidi, pasti confezionati, ore di streaming e pile di dispense stampate.
Spostamenti: scelte rapide, impatto alto
In molte città andare in bici non è sempre semplice: le piste ciclabili mancano e il traffico è intenso. Per questo tanti studenti scelgono motorini o auto, soprattutto se abitano nei paesi intorno all’ateneo. Ogni tragitto aumenta però le emissioni.
Dove mancano infrastrutture sicure, valuta percorsi secondari o bike-sharing: la sicurezza conta tanto quanto la sostenibilità.
Ancora più impattanti sono i voli low cost: un viaggio europeo di corto raggio può generare circa 200 kg di CO₂, l’equivalente di mesi di spostamenti in treno.Alternative: Autobus, treni regionali e bici quando possibile. Le piattaforme di carpooling come BlaBlaCar (oltre 2 milioni di utenti in Italia) permettono di dividere spese ed emissioni. Uber è presente soprattutto a Milano e Roma: utile di notte, ma non la scelta più sostenibile. Per i viaggi lunghi, autobus a lunga percorrenza e treni notturni consentono di studiare o riposare durante il tragitto.
Consumi: usa e getta e fast fashion
Tra lezioni ed esami, il tempo per cucinare scarseggia. Panini confezionati, bottigliette d’acqua e caffè nei bicchieri monouso diventano routine. La moda fast fashion aggiunge impatto: una maglietta in cotone richiede circa 2.700 litri d’acqua e spesso dura pochissimo.
Esempio tipico: si compra una vaschetta di insalata, poi la si dimentica in frigo fino alla scadenza — spreco di cibo e denaro. In Italia lo spreco alimentare vale in media 65 kg a persona l’anno (Coldiretti 2022).Alternative: Borracce, tazze e lunch box riutilizzabili; per l’abbigliamento, vintage, mercatini studenteschi e swap party. Pianificare i pasti e condividere la spesa in appartamento riduce gli sprechi.
Digitale: streaming e cloud consapevoli
Dopo una giornata di studio è facile accendere Netflix o scorrere YouTube. Un’ora di streaming video produce 100–200 g di CO₂, soprattutto per l’energia dei data center. La pandemia ha ampliato l’uso di piattaforme (Teams/Zoom, Moodle), aumentando i dati caricati in cloud.
Alternative: Scaricare lezioni e contenuti invece di collegarsi ogni volta, eliminare file vecchi, usare il cloud solo quando serve. Meno dati significa meno sprechi e più ordine nei materiali di studio.
Materiali di studio: carta o PDF?
Reader, dispense e bozze della tesi diventano facilmente montagne di carta. In alcune facoltà (es. giurisprudenza, scienze dell’educazione) si richiedono ancora testi cartacei, ma gran parte dei materiali è online. Sempre più atenei incoraggiano consegne digitali. L’Università Ca’ Foscari Venezia spiega nel documento Upload tesi, antiplagio e veste grafica come caricare le tesi e come funziona il controllo delle fonti.
Una tesi online è ormai la norma in molti atenei e semplifica consegna, revisione e archiviazione senza carta. Per chi prepara una tesi di laurea può essere utile affidarsi a strumenti che facilitano la parte tecnica: outline già impostati, frontespizio, indice e bibliografia in formato digitale riducono le stampe inutili e lasciano più tempo allo studio vero e proprio.
Casa ed energia: abitudini che pesano
Molti studenti vivono in affitto con elettrodomestici vecchi o caldaie poco efficienti. Secondo ENEA, oltre il 60% delle case italiane ha apparecchi a bassa classe energetica. Piccoli gesti fanno la differenza: riscaldamento acceso con finestra aperta, caricabatterie dimenticati, luci sempre accese.
Alternative: Ciabatte con interruttore, spegnere gli standby, abbassare il riscaldamento quando non c’è nessuno. Cucinare insieme riduce consumi e spese, e migliora la vita in condivisione.
Qualità nello studio: evitare lavoro doppio
Scadenze ravvicinate e appunti confusi portano a errori nelle citazioni. Se la tesi viene respinta, si ricomincia da capo: tempo, energia e carta sprecati.
Nota di conformità: segui le regole del tuo ateneo e concorda col relatore l’uso di strumenti di supporto alla scrittura e alla ricerca.
La Treccani – voce “tesi di laurea” ricorda l’importanza dell’integrità accademica; molti atenei usano controlli antiplagio tesi per individuare parti problematiche ed evitare il plagio involontario.
Conclusione: consapevolezza e scelte pratiche
Gli studenti italiani sono fra i più sensibili ai temi ambientali. Ma tra esami, lavori part-time e tesi, la sostenibilità passa spesso in secondo piano. Alcune borse di studio università premiano già comportamenti sostenibili (meno stampe, bici/mezzi, condivisione dei tragitti): un incentivo in più per cambiare rotta.
Sfida 7 giorni: prova bici/mezzi per gli spostamenti brevi, solo PDF per lo studio e un acquisto di abbigliamento usato. Sono scelte semplici che riducono l’impatto, fanno risparmiare e creano buone abitudini per il futuro.
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