Composti host-guest: arrivano i polimeri non inquinanti e protettivi per i cibi
Di NicolettaLa chimica sta diventando sempre più green, pulita e competitiva. Forse un giorno riuscirà a fare dimenticare tutti i danni ecologici del passato.
Uno dei settori in cui si stanno facendo studi assai interessanti è quello dei polimeri, grande famiglia di composti chimici con moltissime particolarità individuali. All’interno della macrocategoria dei polimeri sindiotattici, sono molto promettenti i materiali conosciuti come “host-guest”, che hanno una struttura ordinata, con microcavità all’interno delle quali possono essere ospitati vari tipi di molecole, ad esempio molecole di acqua. Questa struttura regolare e microporosa è molto simile alla struttura delle zeoliti. Sono proprio i pori a renderli materiali speciali, perché, sotto forma di fibre, film, schiume o aerogel, riescono ad assorbire anche delle molecole organiche inquinanti (ad esempio, benzene, toluene, dicloroetano, etilene).
L’etilene, in particolare è il gas prodotto da frutti come mele, pere e kiwi, che maturano anche dopo essere stati raccolti. Se si riesce a rimuovere l’etilene, la loro vita sarà prolungata. Ecco quindi spianata la strada per l’impiego di questi materiali nel packaging alimentare di molti alimenti, che sfruttano le proprietà assorbenti dei polimeri con microcavità e permetto di ridurre gli sprechi in maniera ecocompatibile.
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