Casa passiva: costi, vantaggi e svantaggi

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Le tendenze più attuali nel settore dell’edilizia si imperniano sul concetto di risparmio energetico, che vede il suo culmine nel concetto di casa passiva.

Avere una casa passiva significa che la casa è stata progettata e costruita in modo tale da minimizzare il consumo energetico e massimizzare l’efficienza energetica. In altre parole, una casa passiva utilizza meno energia di quanta ne produca, riducendo così al minimo il consumo di energia e le emissioni di gas a effetto serra. Inoltre consente una buona qualità dell’aria e una temperatura d’ambiente piuttosto costante con basso rischio di formazione di muffe.

Per raggiungere questo obiettivo, una casa passiva viene costruita con materiali isolanti ad alta efficienza, finestre a doppio o triplo vetro con buone prestazioni termiche, un sistema di ventilazione meccanica controllata (MVHR) per fornire aria fresca e riscaldare o raffreddare l’aria in ingresso, e una serie di altre tecnologie e caratteristiche progettate per minimizzare la perdita di calore e massimizzare l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile come l’energia solare.

La classificazione energetica delle abitazioni

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Con questa espressione si indica inoltre il massimo livello raggiungibile nella classificazione energetica degli edifici – che dal 2012 deve essere certificata da un perito e obbligatoriamente dichiarata in caso di compravendita dell’immobile.

La classe energetica, per definirla in parole povere, indica quanta energia è necessaria per mantenere all’interno dell’abitazione una temperatura idonea durante l’inverno. A seconda della tipologia di casa è necessaria una quantità più o meno alta di riscaldamento: la casa passiva è così efficiente e così ben isolata dall’ambiente circostante mediante nuovi materiali, infissi, intercapedine, ecc., che quasi non è necessario il riscaldamento ad hoc: gli ambienti si possono riscaldare con il calore delle persone che la abitano, con gli elettrodomestici, con la luce del sole ed eventualmente con una caldaia a basso consumo.

Per scendere nei dettagli, le case passive (o in classe A+) consumano appena 15 Kilowattora di energia (ovvero 1,5 litri di gasolio) per m2. Le abitazioni della classe appena sottostante, la A, hanno un consumo annuale che va da 3,1 a 5 l di gasolio per m2, mentre le case della classe G, le meno virtuose dal punto di vista ecologico, consumano oltre 16 litri di gasolio per metro quadrato.

Quanto costa costruire una casa passiva?

I costi di costruzione possono superare del 15-20% quelli di un edificio tradizionale (che, oggi come oggi, è già sottoposto a severe normative di certificazione energetica).

Secondo le stime, grazie ai minori costi di gestione, la spesa per la costruzione di una casa passiva viene ammortizzata nel giro di 15-20 anni, anche se molto può dipendere dalle eventuali sovvenzioni statali e dell’energia supplementare generata dalla casa stessa. Ma non tutti dispongono del capitale iniziale necessario, e del resto la costruzione di una casa rappresenta sempre anche un elevato onere finanziario.

Ma la cifra più interessante è quella che riguarda il risparmio derivante dalla casa passiva nel corso del tempo: l’investimento iniziale si traduce infatti in un risparmio di circa il 75% nei consumi energetici che, ribadiamo, si ottiene soprattutto grazie al perfetto isolamento termico di infissi e serramenti. Inoltre, bisogna tenere presente il fatto che una casa passiva è un vero e proprio investimento finanziario per il futuro: la riqualificazione energetica (o efficientamento, come si dice in gergo), può moltiplicarne il valore più volte.

Ogni investimento ‘verde’ si tramuta in risparmio: il grande valore aggiunto di una casa non è solo di renderla confortevole, ma anche più efficiente e a basse emissioni. E l’energia più pulita in assoluto è quella occulta, quella che si risparmia.

Gli svantaggi della casa passiva

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Ci sembra però giusto parlare anche degli aspetti che fanno pendere il piatto della bilancia dall’altro lato. Il più ovvio e già citato è l’elevata spesa per la costruzione. Gli infissi a triplo vetro, i sistemi di ventilazione, i collettori di calore: sono tutte componenti che costano.

Oltre a questo, potrebbero essere necessari diversi appuntamenti con i tecnici specializzati finché i sistemi di ventilazione non saranno regolati correttamente e il resto della tecnologia non funzionerà in maniera ottimale. Ciò ha un costo in termini non solo economici, ma anche di tempo e pazienza.

Infine, per rendere una casa passiva il più efficace possibile, è necessaria una costruzione compatta. L’obiettivo è di creare un rapporto ottimale tra la superficie esterna di un edificio e il volume riscaldato dell’edificio. Quanto più piccola è la superficie esterna dell’edificio rispetto allo spazio abitativo riscaldato, tanto minore è lo scambio di calore. Tuttavia, un metodo di costruzione di questo tipo comporta alcune limitazioni nella progettazione, perché non tutte le idee architettoniche possono essere realizzate in uno spazio compatto. Ecco quindi il terzo svantaggio: le opzioni di design architettonico risultano limitate a causa del metodo di costruzione compatto.


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