Enologia sostenibile: quali sono le caratteristiche di una cantina ecologica

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Il settore enologico è da sempre caratterizzato dalla compresenza di tradizioni secolari e di una forte spinta verso l’innovazione. Sotto l’impulso della nuova sensibilità per l’impatto ambientale che possono avere i processi agricoli e industriali, anche le cantine oggi possono essere concepite in modo da ridurre al minimo gli sprechi e le emissioni di CO2. E da essere totalmente autosufficienti dal punto di vista energetico. La soluzione per fare di una cantina o una cella vinaria qualcosa di ecosostenibile risiede spesso nei particolari. Occorre trovare un perfetto equilibrio tra design e tecnologia, che renda l’ambiente gradevole e funzionale, ma anche a basso impatto ambientale.

Un giardino verticale può essere un buon modo per isolare termicamente le pareti della cantina. Pannelli solari per la produzione di energia elettrica sono scontati. Con un impianto appositamente studiato il ciclo dell’acqua può essere riutilizzato al 100%. I vinificatori possono sfruttare il gas autoprodotto dalla fermentazione per movimentare i vini. Il riscaldamento – che comunque va costantemente monitorato perché in una cantina la diffusione della temperatura deve essere uniforme e il controllo dell’umidità perfetto – può derivare dalla combustione di biomasse legnose costituite dagli scarti di potatura dei vigneti. L’illuminazione degli ambienti sotterranei può essere totalmente naturale (a patto di seguire il ritmo naturale e non pretendere la luce di notte), se si usano tubi specchiati che riescono a trasportare il fascio di luce fino a 15 metri sotto terra.

Ci sono altri aspetti in cui le aziende possono diventare più green: per esempio sostituendo il vetro con contenitori di alluminio o carta. Ma qui sappiamo che non tutti saranno d’accordo.

Su ogni bottiglia dovrebbe essere stampata la Carbon Footprint, ossia un dato numerico che indichi in maniera univoca l’impatto ambientale che ha avuto la produzione di quella bottiglia di vino. E poi, per il confezionamento, si possono utilizzare cassette per il vino fatte con legno recuperato, per esempio dai vecchi bancali. Come materiale di riempimento, esistono sostanze ecologiche, per esempio gli sfridi derivanti dalla produzione di pannolini ecologici.

Infine, per completare la filiera ecologica, non dimentichiamo l’importanza di comprare vini prodotti nella regione in cui viviamo, se non proprio “a chilometri zero”.  Oppure, di evitare lunghi processi di trasporto e passaggi di rivenditore in rivenditore, per esempio acquistando vini online.

Per approfondire il discorso sulla viticoltura sostenibile, una serie di articoli su questa pagina.


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