Ecocittà: dalle città ai quartieri sostenibili

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Storicamente le città sono nate e si sono evolute come luoghi di aggregazione economica e sociale, fulcro dei territori circostanti. Uno stretto legame univa la città con il territorio, dove quest’ultimo forniva le materie prime trasformandole in cibo, prodotti finiti e servizi da portare in città in una sorte di simbiosi perfetta. Con lo sviluppo economico, però, qualcosa è cambiato e questa condizione di equilibrio si è incrinata a causa di uno sfruttamento troppo intensivo degli spazi.

Oggi la popolazione urbana costituisce più della metà della popolazione globale e, secondo le previsioni, tra trent’anni almeno due persone su tre vivranno nelle città. Un’espansione e un tasso di crescita esponenziale che hanno portato inevitabilmente a riflettere sulla necessità di ridurre l’inquinamento e rendere le città meno energivore e pertanto più sostenibili.

Inizialmente la risposta è stata quella della costruzione di edifici ad energia “quasi zero”, ma questo tipo di costruzioni e questa politica non avrebbe avuto senso e non avrebbe soddisfatto le attese se il quartiere, la città e tutto l’ambiente circostante avessero conservato i livelli di inquinamento, di traffico e le stesse percentuali di cementificazione. Lo sviluppo “green” della città, quindi, deve investire a 360° gli spazi urbani.

Lo sviluppo deve necessariamente farsi verde e sostenibile. Come definito dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, per “sviluppo sostenibile” si intende un “miglioramento della qualità della vita, senza eccedere la capacità di carico degli ecosistemi alla base”. Questa definizione è seguita a quella data nel 1987 dalla Commissione Mondiale ONU per lo Sviluppo e l’Ambiente secondo la quale per “sviluppo sostenibile” si intende un modello di sviluppo sociale ed economico in grado di “soddisfare i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri”.

Da queste definizioni si evidenzia qual è il concetto chiave: riuscire a conciliare efficienza economica, equità sociale, rispetto dell’ambiente e quindi, uso durevole delle risorse ambientali.

È dall’applicazione di questi elementi che sono nate, nascono e continueranno a svilupparsi le città sostenibili che sono sempre più dinamiche, tecnologiche e pulite. Sono inoltre agglomerati urbani dove la qualità della vita è strettamente legata ai concetti di risparmio energetico, trasporto urbano a basso impatto, riciclo, spazi verdi e servizi al cittadino. Le città sostenibili sono caratterizzate da un’architettura moderna e da un’attenzione particolare verso i materiali sostenibili e riciclabili come legno, vetro o acciaio.

Ovviamente, le città sostenibili dovrebbero essere luoghi desiderabili, accoglienti ed economicamente sviluppati. Nonostante questo, il concetto di “città sostenibile” non può essere applicato a qualsiasi tipo di centro urbano, ma è indispensabile conoscere le origini, le dimensioni e le caratteristiche principali di un luogo per poter elaborare delle strategie che possano portarlo verso la sostenibilità.

Più che sulle città sostenibili quindi, per poter ottenere e controllare risultati visibili, l’attenzione deve essere rivolta su segmenti urbani, quartieri come quello dell’ex Ceramica Adriatica a Porto Potenza Picena, dove il progetto immobiliare Ecocittà, per esempio, intende creare un modello edile e di vivibilità da esportare e seguire anche altrove.

Oltre alla bonifica dell’area industriale, infatti, il progetto prevede la costruzione di edifici in classe energetica A e A+, parcheggi, piste ciclabili, servizi per i cittadini e una piazza centrale. Per un quartiere sostenibile è fondamentale il rapporto con il verde urbano ed Ecocittà ha dedicato ad esso 10.000 metri quadri.

Il nuovo quartiere green (ancora da completare) è il frutto di un investimento del Fondo Immobiliare Ecocittà, gestito dalla Namira Sgr e costituito da investitori italiani ed esteri.

Tutte le fasi previste per la realizzazione di questo progetto rispetteranno il concetto di sostenibilità. Infatti, i materiali recuperati nell’abbattimento dei fabbricati industriali sono stati raccolti e differenziati; per la costruzione del nuovo quartiere non sono stati utilizzati nuovi terreni e l’utilizzo di tecnologie fotovoltaiche, geotermiche e di materiali a “filiera corta” garantirà la realizzazione di edifici a basse emissioni.

Anche i prezzi di vendita degli appartamenti terranno conto della contingenza economica: per questo motivo, circa un quarto delle costruzioni e delle abitazioni in vendita, che avranno standard qualitativi tecnici e impiantistici uniformi a tutte le altre, saranno acquistabili a prezzo calmierato grazie a un accordo con il comune.


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