Ricambio d’aria in casa: quando e come conviene effettuarlo

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Ricambio dell'aria

Una buona ventilazione degli ambienti è un rimedio efficace contro la formazione di muffe in casa e per mantenere ogni membro della famiglia in buona salute. Ma qual è il modo più corretto per fare il ricambio dell’aria?

Esiste una regola generale: maggiore è la differenza di temperatura tra interno ed esterno, più breve deve essere la durata della ventilazione. Questo significa che se d’estate possiamo anche permetterci un ricambio continuo, d’inverno (quando i riscaldamenti sono accesi) ha molto più senso un ricambio forzato e veloce, che può essere ottimizzato creando un riscontro tra finestre in posizioni opposte – sempre che esistano.

Quante volte bisognerebbe cambiare l’aria durante la giornata?

Sicuramente più di una volta al giorno. Tuttavia, per chi lavora fuori casa sono sufficienti tre “ondate” di ventilazione (idealmente, al mattino, al ritorno a casa e prima di andare a letto per garantire un sonno migliore). Per chi invece resta quasi sempre a casa (oppure nei giorni festivi e nei fine settimana) sarebbe opportuno spalancare le finestre quattro o cinque volte, a una cadenza costante.

Oltre a questo, soprattutto per evitare la formazione di muffe, la ventilazione è necessaria ogni volta che si effettua una lunga bollitura di qualche cibo in cucina e dopo aver fatto la doccia o il bagno – e comunque ogni volta che si nota la formazione di condensa sui vetri. Sembra impossibile ma un adulto può introdurre fino a un litro di umidità nell’aria durante la notte soltanto con la respirazione e la sudorazione!

Una durata indicativa di una buona ventilazione potrebbe essere la seguente:
Gennaio e febbraio: 5 minuti
Marzo: 10 minuti
Aprile: 15 minuti
Maggio: 20 minuti
Giugno, luglio e agosto: 25 minuti
Settembre: 20 minuti
Ottobre: 15 minuti
Novembre: 10 minuti
Dicembre: 5 minuti
Ovviamente, con le irregolarità del clima a cui ci stiamo tristemente abituando occorre regolarsi in base alla temperatura reale e non a quella ideale.

Conviene spegnere il riscaldamento durante l’aerazione?

Tendenzialmente no, perché è soprattutto all’accensione che si consuma parecchio combustibile, mentre il mantenimento della caldaia è relativamente parco nei consumi. Certo però che la stanza in cui si trova il termostato è quella in cui la durata della ventilazione dovrebbe essere ridotta al minimo per non indurre l’impianto a sopperire al brusco calo della temperatura con un’impennata nei consumi.

Le sostanze tossiche in ambito domestico

L’aria che respiriamo nelle nostre case possiede un’alta concentrazione di sostanze tossiche che, paradossalmente derivano dai prodotti e dagli oggetti da noi utilizzati per migliorare la qualità della vita. Il continuo aumento delle patologie legate a disturbi del sistema immunitario, allergie e asma sempre più frequenti, i disturbi ormonali e la sindrome da stanchezza cronica che aumentano in maniera esponenziali dovrebbero farci riflettere sulle ripercussioni che i fattori ambientali possono avere sulla nostra salute.

Gli effetti dell’esposizione alle tossine non si manifestano immediatamente e la maggior parte di noi non ha né la conoscenza scientifica né il tempo materiale per verificare il contenuto delle sostanze con cui viene a contatto quotidianamente. Ma tutti possono adottare alcune semplici regole per ridurre l’esposizione alle sostanze tossiche in ambito domestico: è importante saper riconoscere le sostanze e gli oggetti più comuni che costituiscono un pericolo per la salute, trovare dei sostituti sicuri, al fine di mitigare il pericolo o evitarlo totalmente.

Le sostanze più dannose in casa

* Composti organici volatili (COV): si trovano nei tappeti e nei mobili imbottiti nuovi, in alcuni tipi di pitture e vernici, nella maggior parte dei pannelli di legno truciolato, nella plastica e negli articoli di elettronica nuovi, in deodoranti, shampoo e cosmetici, negli indumenti lavati a secco, negli antitarme, nei deodoranti per l’ambiente, nei fumi derivati dalla combustione delle stufe a legna e del tabacco. Meglio quindi i mobili di legno massiccio o listellare, e quelli di seconda mano! Tappeti, divani e poltrone nuove dovrebbero essere lasciati in garage per alcuni giorni prima di essere portati in casa. Meglio dipingere le pareti con pitture a basso o zero contenuto di COV e in ogni caso, scegliere i mesi caldi, in modo da arieggiare bene gli ambienti per qualche tempo.

* Muffe e funghi: le micotossine si trovano nelle aree umide con frequenti cambiamenti di temperatura e negli ambienti in cui è attivato il condizionamento dell’aria. E’ importante tenere puliti i filtri degli impianti di riscaldamento, ventilazione e climatizzazione, utilizzare un deumidificatore per mantenere l’umidità relativa sotto il 60% e conservare gli oggetti con un alto contenuto di cellulosa (giornali e cartone) in angoli molto asciutti.

* Ftalati: sono contenuti soprattutto nel PVC (cloruro di polivinile) e nelle fragranze sintetiche. Sono dannosi anche in piccolissime dosi per bambini e donne in gravidanza. Si trovano nelle bottiglie di plastica, nelle pellicole adesive trasparenti, nei contenitori di plastica per la conservazione del cibo, nelle tende per le docce, nei materassini gonfiabili, nei giocattoli, in molti cosmetici e fissatori e in alcuni tipi di tendaggi. Per non correre pericoli, occorre sempre controllare l’etichetta dei giocattoli per neonati per verificare che siano privi di ftalati; evitare di mangiare cibo conservato in contenitori di plastica PVC e non utilizzarli nel forno a microonde. Preferire le tende in tessuti di fibra naturale come cotone, lino, seta, canapa o bambù.

* Diossine: sono composti chimici che si formano nei processi di combustione di legno, carbone o derivati del petrolio e negli inceneritori di rifiuti, nello sbiancamento con cloro di cellulosa e carta. Si accumulano nei grassi animali: latte, latticini, pesce e carni di ogni tipo. Anche se risulta difficile, vale la pena di ridurre almeno in parte il consumo di carne e prodotti lattiero-caseari. Ma soprattutto occorre evitare di bruciare materiali che contengono cloro, come la plastica e il legno trattato con pentaclorofenolo.

* Metalli pesanti (arsenico, mercurio, piombo, alluminio e cadmio). Si trovano nell’acqua potabile, nel pesce, nei vaccini, negli antidiaforetici, nei materiali per l’edilizia, negli amalgami dentali, nelle vernici al piombo. I loro effetti si possono ridurre installando dei filtri per l’acqua, utilizzando sempre acqua fredda per bere, cucinare, preparare tè e caffè e anche evitando di usare vecchie padelle rivestite di Teflon.

* Cloroformio: un liquido incolore, non irritante e dall’odore dolciastro, molto usato per ricavare altre sostanze chimiche e come disinfettante. Si forma per reazione chimica quando il cloro viene aggiunto all’acqua e quando esso viene in contatto con sostanze organiche. Meglio ridurre la temperatura dell’acqua nella doccia o nella vasca, aprire la finestra quando si utilizza l’acqua calda per lavare o pulire e sistemare la lavatrice in un punto ben ventilabile.


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