Energia elettrica: perché la corrente continua è più sostenibile

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Guerra delle correntiCorrente alternata (AC) e corrente continua (DC): a fine 800 nella comunità scientifica si svolse una vera e propria guerra scientifico-industriale tra Nikola Tesla e Thomas Alva Edison: il primo propugnava l’utilizzo della corrente alternata, il secondo quello della corrente continua. La cosiddetta guerra delle correnti fu vinta da Tesla, ma forse dopo un secolo e mezzo Edison vedrà la rivincita, meritata per ragioni “ambientalistiche”.

Vediamo di spiegare meglio: per sintetizzare a massimo il concetto, possiamo dire che nella corrente AC gli elettroni si muovono continuamente avanti e indietro cambiando direzione da 50 a 60 volte al secondo (questa frequenza è misurata in Herz), mentre nella corrente DC gli elettroni si muovono in una sola direzione.

La corrente AC è quella utilizzata per l’alimentazione di case e uffici, mentre la corrente DC è piuttosto utilizzata per trasmissioni a lunga distanza, batterie e strumenti elettronici (come i microchip di computer, smartphone, tv e altri oggetti hi-tech). Ecco spiegato perché computer, cellulari, tablet e simili non possono essere direttamente connessi alla presa di corrente con un filo normale, ma sono sempre muniti di un “alimentatore”: in realtà si tratta di un convertitore AC-DC. In questa conversione si genera sempre una perdita di energia (intorno al 15%), come si capisce facilmente al tatto: l’alimentatore in funzione è sempre caldo.

Anche le auto elettriche devono essere caricate con corrente continua – e non è difficile capire che le prese elettriche domestiche AC usate a questo fine richiedono un convertitore, quindi anche in questo caso un alto costo energetico. Anche le lampade a LED necessitano di corrente continua: se si potesse eliminare questa spesa per la conversione, risulterebbero molto più convenienti.

Si capisce facilmente che, con l’aumento dell’utilizzo di gadget e device elettronici, di veicoli elettrici e di lampade a LED sta crescendo la percentuale di energia DC consumata nel mondo. Se si aggiunge il fatto che i pannelli solari producono corrente DC da che deve essere convertita in AC prima di essere immessa in rete, risulta chiaro anche a un bambino che convertire prima da DC a AC per passare dal tetto alla rete e poi da AC a DC per far funzionare uno smartphone non è una scelta intelligente, né a livello di efficienza né di sostenibilità.

Lo scenario futuro più verosimile è che in futuro le smart grid e le aziende che scelgano di essere alimentate da fonti rinnovabili utilizzino al loro interno la corrente continua. I data center di grandi società come Apple e Facebook già lo fanno.

1 commento su “Energia elettrica: perché la corrente continua è più sostenibile”
  1. umberto bullentini ha detto:

    salve mi accingo a ristrutturare un piccolo rustico di circa 90 mq avrei intenzione di installare un sistema micro eolico-fotovoltaico a isola da circa 1,5 kw ho appunto pensato di creare due distinti impianti elettrici all’interno uno a 24 V in corrente continua per illuminazione e ricariche di apparecchi vari ed una a 220 V in ca per elettrodomestici alimentata da inverter. mi azzardo a pensare che dovrei essere sulla buona strada…


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