Che cosa pensare della fibra di poliestere riciclato per l’abbigliamento?

Di

Il poliestere riciclato e filato, nonostante le sue origini sintetiche, può essere considerato una delle fibre tessili più sostenibili in assoluto per le sue potenziali caratteristiche del tipo “Cradle-to-cradle“: questo significa che una bottiglia di plastica potrebbe essere riciclata per farne un capo di abbigliamento che poi a sua volta potrebbe essere nuovamente riciclato per farne una bottiglia di plastica e così via. Il problema è che per ora esistono pochi impianti capaci di lavorare in questo modo e che di solito la notevole distanza necessaria per il trasporto di materiale tra utilizzatore e riciclatore non rende conveniente il processo. Infine, non meno importante, il fatto che il PET riciclato, filato e trasformato in tessuto non è morbido e traspirante come le fibre naturali quando viene in contatto con la pelle.

Tuttavia il concetto di sostenibilità Cradle-to-cradle (anche detta C2C) merita estrema attenzione e il PET riciclato può costituire almeno una parte della soluzione dei nostri problemi ambientali. Per esempio può essere impiegato per bottoni e cerniere lampo, oppure per quegli accessori che necessitano di una finitura solida e resistente, impossibile da creare con le fibre tessili naturali: stiamo parlando di cappelli, mute e costumi da surf, giacche, impermeabili.

Comunque l’idea della sostenibilità basata sua un modello di “economia circolare” sta conquistando molti di coloro che hanno a cuore l’ambiente. Nell’economia normale o “lineare” si prende un “capitale naturale”, per esempio del cotone, si impiega dell’energia per trasformarlo in qualcosa di utile, che poi presto o tardi viene buttato oppure riciclato solo in parte e dovrà comunque essere sostituito da altro “capitale naturale”. Invece, alla base del design C2C sta il concetto di progettare qualcosa utilizzando un materiale riciclabile all’infinito senza ulteriore input di materiale: è sufficiente una certa quantità di energia per cambiarne la forma. E se questa energia deriva da fonti sostenibili e rinnovabili, i cicli di vita C2C potrebbero costituire un sistema davvero molto sostenibile, che taglia fuori lo spreco del capitale naturale.


Commenta o partecipa alla discussione
Nome (obbligatorio)

E-mail (non verrà pubblicata) (obbligatoria)

Sito Web (opzionale)

Copyright © Teknosurf.it, 2007-2024, P.IVA 01264890052
SoloEcologia.it – Consigli su ambiente e sostenibilità supplemento alla testata giornalistica Gratis.it, registrata presso il Tribunale di Milano n. 191 del 24/04/2009