Presto in arrivo bottiglie di carta per il vino

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Gli eno-snob non hanno ancora fatto la pace con i tappi a vite, i turaccioli di plastica e il vino in Tetrapak che già arriva un’altra rivoluzione per il settore dell’imbottigliamento.

Vista da lontano sembra quasi una comune bottiglia di vino. Invece è una bottiglia in carta con un involucro interno in plastica. Pesa solo 50 grammi (circa un decimo di quelle tradizionali) ed è un po’ parente del Tetrapak e dei Bag-in-box (i contenitori per il vino formati da un sacco in plastica con rubinetto erogatore e contenuto all’interno di una scatola di cartone), entrambi già abbastanza diffusi, anche se riservati a qualità meno pregiate e da consumare in tempi rapidi.

La bottiglia di carta per il vino, inventata dall’inglese Martin Myerscough, sarà commercializzata tra qualche mese nel Regno Unito, dove è stata preceduta da analoghe bottiglie per il latte. Il suo vantaggio sta nel fatto di poter essere trasportata più facilmente e di essere biodegradabile – anche se bisogna dire che il vetro è ormai riciclato in percentuali altissime. In ogni caso, per fabbricarla è necessario solo il 10% dell’energia che occorre per produrre una bottiglia di vetro. In questo senso si tratta di una proposta molto “verde”.

Rispetto ad altri tipi di contenitori, se abbinata a un tappo adeguato, può garantisce un discreto invecchiamento anche dei grandi vini rossi – dicono da Oltremanica. Per il momento l’industria enologica italiana non è ancora aperta a questo mercato, che comunque è destinato a diffondersi.


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