USA: allo studio alberi OGM per eliminare una parte di CO2 dall’atmosfera

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Non tutto ciò che è geneticamente modificato è da considerarsi un male; già da tempo è stata avviata un’importante lotta sul fronte della lotta a insetti, funghi, virus e agenti atmosferici e ambientali in senso lato con cloni di piante più resistenti.

Negli Stati Uniti (precisamente al Berkeley Lab e all’ORNL) sono in corso interessanti ricerche sulla coltivazione di piante OGM che potrebbero dare un grosso aiuto nella lotta all’inquinamento. Il principio di base è questo: le foglie di queste piante, geneticamente modificate, assorbono una maggiore quantità di anidride carbonica e la trasformano in forme di carbonio di diversa densità, che viene immagazzinato nella pianta stessa e nelle radici, e da queste trasferito nel terreno, dove esso penetra in profondità e viene trattenuto per centinaia di anni. In pratica, si riesce a creare in questa maniera un processo accelerato di assorbimento dell’anidride carbonica, uno dei principali gas serra presenti nell’atmosfera terrestre.

Se i risultati delle ricerche saranno confermati, saranno un altro passo avanti sulla strada dell’agricoltura OGM ‘amica’.

Valentina


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