Quali sono le attuali norme UE sull’efficienza energetica per le caldaie?

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Al momento della stesura di questo articolo per il settore delle caldaie da riscaldamento e/o per la produzione di acqua calda sono in vigore le direttive europee ErP (acronimo per Energy-related Products). Entrate in vigore nel settembre 2015, queste normative (anche note come Ecodesign) sono volte a stabilire i livelli minimi di efficienza energetica degli articoli che possono essere immessi sul mercato – ovviamente sempre al fine di ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera e di contrastare il fenomeno del riscaldamento globale.

Per quanto riguarda le caldaie di potenza non superiore a 400 kW, la normativa prevede che possano essere commercializzate soltanto caldaie a condensazione, le più ecosostenibili. Le caldaie tradizionali a camera stagna sono del tutto escluse, mentre è ammessa una deroga per le caldaie convenzionali a camera aperta usate in caso di “canne fumarie collettive ramificate” (in pratica, negli edifici multifamiliari). La scomparsa delle caldaie tradizionali sarà quindi solo questione di tempo.

Inoltre, sempre nello stesso pacchetto di direttive, la normativa Ecolabel prevede che a ogni articolo sia abbinata un’etichetta energetica (con classi su una scala graduata che va da A++ a G) sulla quale il consumatore può reperire con un colpo d’occhio tutte le informazioni utili per conoscere l’efficienza energetica dell’apparecchio (non solo classe e consumi, ma anche rumorosità, inquinamento ecc.) e confrontare facilmente vari articoli tra loro.

Per quanto riguarda gli sgravi fiscali attualmente in vigore, è confermato fino alla fine del 2017 l’Ecobonus del 65% sugli interventi di efficientamento energetico delle unità immobiliari, che include la sostituzione degli impianti di riscaldamento con caldaie a condensazione. L’incentivo consiste nel recupero in 10 rate annuali, mediante detrazione dall’imponibile Irpef, del 65% del totale delle spese sostenute per l’acquisto del nuovo impianto di riscaldamento. E poiché ai vantaggi fiscali si somma anche quello economico derivante dalla netta riduzione dei consumi energetici, i tempi di rientro dell’investimento si ridurranno moltissimo.


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