Le biciclette vanno sempre più forte in Italia

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Qualcuno ha proposto al nostro blog di aprire una sezione esplicitamente dedicata alle biciclette: un argomento che solo dieci anni fa avrebbe suscitato ben poco interesse oggi è invece un fenomeno in crescita esponenziale. La bike economy nel Belpaese snocciola oggi numeri impressionati come: fatturato di 1 miliardo di euro l’anno e 12.000 addetti soltanto nel settore della produzione, senza contare l’indotto. Nel 2012 in Italia si sono vendute più biciclette che automobili ed è la prima volta che succede dagli anni ’50: sicuramente questo è un riflesso della crisi economica, ma anche un segno della crescente coscienza ecologico-salutistica e forse di un’alzata d’ingegno collettiva – bisognava toccare il fondo per capire che la bicicletta è l’unico modo per aggirare il problema degli ingorghi stradali in città nelle ore di punta?

E così crescono, anche se lentamente, i chilometri di piste ciclabili. Così come aumenta il numero delle stazioni di bike sharing. Sono sempre più numerosi i laboratori che riescono a recuperare i modelli usati: anche quelli arrugginiti in cantina oggi sono estremamente preziosi, sia perché possono essere sottoposti a un restyling sia perché possono fornire pezzi di recupero per l’assemblaggio di altri modelli. Questo tipo di bicicletta low-cost piace molto a chi è stato già derubato almeno una volta e sa che le probabilità di subire un nuovo furto rimangono altissime, perciò non vuole investire troppo in un modello nuovo. Un’eccellente alternativa alle biciclette tradizionali sono le biciclette pieghevoli, da cui non ci si separa mai e che possono essere portate con sé anche in treno.

Purtroppo è ancora vero che la bicicletta è il mezzo di trasporto più a rischio, non soltanto per gli incidenti su strada, ma anche per via dell’inquinamento dell’aria che nelle metropoli italiane supera spesso i livelli di guardia consentiti dalle direttive UE. Stiamo facendo progressi, ma resta ancora molto da fare e a questo proposito le nazioni del Nordeuropa hanno molto da insegnarci: a Londra, ad esempio, sono appena stati stanziati fondi per 1 miliardo di euro per la costruzione di una rete capillare di piste ciclabili analoga a quella della metropolitana. Pensate che solo nella City sarà creata un’autostrada della lunghezza complessiva di 25 chilometri riservata alle due-ruote.


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