Biomasse e manutenzione del territorio: auspicabile l’instaurarsi di un circolo virtuoso in Italia
Di NicolettaLa green economy potrebbe valere milioni di posti di lavoro in Italia – e su questo non ci sono dubbi. I fronti su cui lavorare sono moltissimi, ma un ruolo primario potrebbe essere giocato dalla valorizzazione degli scarti agricoli per la produzione di energia. E, sempre nello stesso ambito, di fondamentale importanza è anche il fatto che il 50% del nostro territorio è costituito da montagne e colline: per certi versi, si tratta di aree svantaggiate per l’agricoltura, però coperte da foreste, polmone indispensabile per un ambiente sano e assolutamente da conservare per assicurarci un futuro più “pulito”. Iniziare a gestire il patrimonio forestale in modo sicuro e sostenibile potrebbe costituire un tema chiave anche in rapporto alla produzione di energie da biomasse. Gli impianti operativi sul territorio sono già numerosi, ma purtroppo spesso manca il legame effettivo tra foreste locali e produzione di energia. Le centrali infatti sono ancora troppo spesso legate all’arrivo di materiale dall’estero, su gomma e per mare. Oltre alla pesante impronta ecologica di questo tipo di trasporto, arrivano in Italia biomasse provenienti da paesi dove le foreste non sono affatto gestite nell’ottica della sostenibilità, ma anzi, vengono cancellate del tutto. Gli spazi davanti a noi sono ampi: occorre alimentare ulteriormente questo settore, anche con contributi pubblici, ma vincolati a filiere locali, dove la manutenzione delle foreste nell’ottica della sostenibilità sia sfruttata per la produzione di energia.
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