Habitech: il distretto tecnologico del Trentino per l’energia e l’ambiente

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Parliamo volentieri (e non perché ci sia stato richiesto a fini promozionali) di Habitech, un distretto tecnologico nella provincia di Trento, riconosciuto dal Ministero della ricerca e collegato alla provincia di Bolzano e al Tirolo austriaco. Una realtà tutta da imitare altrove, che esiste dal 2006 e ingloba oltre 300 imprese, enti di ricerca e agenzie pubbliche, 8000 addetti e con un fatturato di circa 8 miliardi di euro e un intervento finanziario della Provincia limitato a 1,5 milioni di euro. La mission di Habitech è trasformare il mercato dell’edilizia in un’epoca in cui le tematiche ambientali e la qualità delle costruzioni devono subire un forte cambiamento. La tecnologia ha la sua importanza, ma lo è altrettanto avere un basso impatto ambientale. Habitech fa perno su tre settori chiave: edilizia, energia e mobilità nei quali mette a punto progetti, fornisce servizi e fa da ausilio per l’innovazione e lo sviluppo delle imprese sia dal punto di vista tecnologico che ambientale.

Nel settore dell’edilizia un’importanza centrale è ovviamente data all’efficientamento degli edifici: il 40% dell’energia viene consumata nelle case, perciò nella progettazione occorre studiarne con cura la geometria e gli apporti solari, isolare con competenza le pareti e il tetto per ridurre moltissimo i consumi energetici e le emissioni di CO2.

Per quanto concerne l’energia, gli sforzi di Habitech vanno sia nella direzione dell’efficienza energetica (ovvero, come consumare meno energia possibile) che in quella delle fonti rinnovabili.

Nell’ambito della mobilità, il territorio difficile del Trentino costituisce un ottimo stimolo per la ricerca nel settore dell’innovazione e dello sviluppo di modalità di trasporto che siano sostenibili e non danneggino il territorio.


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