Effetti del’inquinamento sulla salute: che cosa sono gli interferenti endocrini

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La settimana scorsa, l’UNEP, ovvero il programma ambientale delle Nazioni Unite, ha pubblicato un rapporto relativo ai rischi degli interferenti endocrini (in inglese chiamati endocrine disrupting chemicals, endocrine disruptors o EDC).

Con questo termine si indicano circa 800 sostanze chimiche di sintesi usate come additivi per gli usi più disparati (vernici, colle, cosmetici, materie plastiche, pesticidi, parti di oggetti elettronici) le cui molecole hanno forme molto simili ai recettori degli ormoni e quindi vengono accettati dal sistema endocrino come “buoni” e vanno a incidere sulle funzioni regolate dal sistema endocrino: crescita e sviluppo, metabolismo, sonno e umore.

Tra gli interferenti endocrini più diffusi ci sono gli alchilfenoli (usati come tensioattivi, emulsificatori e disperdenti nell’industriali e nella cosmesi), il bisfenolo A (anche noto come BPA, usato nella produzione di alcuni tipi di plastiche), il DDT (ancora usato in molti paesi del mondo per uccidere le zanzare portatrici della malaria), i policlorobifenili (o PCB, utilizzati come isolanti termici ed elettrici e con molte applicazioni come additivi per vernici, pesticidi, colle, sigillanti, carta copiativa) e gli ftalati (usati come agenti plastificanti per migliorare la flessibilità dei polimeri).

Ne siamo circondati e per decenni, oltre che utilizzarli quotidianamente li abbiamo sversati nell’ambiente sia come residui della produzione industriale che come rifiuti. Se non sono riciclati correttamente e finiscono nel luogo sbagliato (sulla terraferma, nei fiumi o nei mari), si deteriorano sotto l’effetto degli agenti atmosferici e la luce solare, si frammentano in parti molto piccole ed entrano nella catena alimentare dei pesci o degli animali e nel giro di breve tempo arrivano a minacciare direttamente la nostra salute.

Oggi a livello medico se ne vedono gli effetti con patologie di tipo endocrino, ad esempio disturbi della maturazione sessuale, con casi di ermafroditismo, femminilizzazione dei neonati maschi o interferenza nello sviluppo dei genitali. E poi l’insorgere di altre gravi malattie tra cui cancro del seno, della mammella e della tiroide, problemi nello sviluppo cognitivo e mentale, perfino nell’ormai tristemente noto disturbo da deficit d’attenzione e iperattività (ADHD).

Insomma, gli interferenti endocrini sono una grande bomba chimica a orologeria con un effetto boomerang sulla nostra salute. L’invito di questo rapporto dell’ONU è ovviamente a fare attenzione a ciò che consumiamo, tocchiamo, inaliamo quotidianamente – e in secondo luogo a non disperdere rifiuti nell’ambiente, perché non si tratta soltanto un problema estetico o di buon costume, ma una grande minaccia per la salute.


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