Banche etiche: perché sono così importanti per cambiare (in meglio) il mondo

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Perché scegliere di fare gestire il proprio denaro da una banca etica è un importante prerequisito per chi ha a cuore la sostenibilità del pianeta?

Il denaro domina il mondo, se avevamo qualche dubbio in passato ora non possiamo più negarlo dopo avere assistito all’ultima crisi finanziaria e ai suoi effetti sull’economia mondiale. Questo dato di fatto può avere conseguenze sia positive che negative: è vero che le masse di denaro possono confluire in investimenti deleteri e alimentare speculazioni ad alto rischio e moralmente dubbie, ma lo stesso denaro potrebbero anche permettere di portare avanti progetti significativi, aumentare e migliorare la sostenibilità dell’ambiente in cui viviamo, rafforzare le innovazioni e le aziende che lavorano per il bene comune.

Non bisogna pensare che soltanto i principali attori del mercato finanziario abbiano il controllo sul denaro in circolazione. Ognuno di noi dispone del proprio piccolo e grande capitale e volendo può usarlo dove sarà impiegato per produrre effetti positivi e duraturi, ovvero nelle cosiddette “banche etiche”.

Perché dobbiamo usare l’aggettivo “etiche”? Forse perché diamo per scontato che le banche tradizionali non agiscano per il bene comune? Da un lato dobbiamo essere consapevoli che l’obiettivo delle banche possa soltanto essere di aumentare il loro capitale nel tempo. Questo fatto è insito nella natura delle cose, ma diventa preoccupante quando negli obiettivi aziendali degli istituti di credito vengono ignorati gli aspetti sociali e ambientali dell’accrescimento dell’utile e della distribuzione dei dividendi.

Inoltre, molte delle istituzioni finanziarie operanti a livello internazionale fanno regolarmente affari con l’industria degli armamenti, concedono prestiti a regimi autoritari o corrotti, investono in aziende che si arricchiscono con il tabacco, il gioco d’azzardo o la pornografia. Di solito le banche cooperative o gli istituti di credito del settore pubblico si rivelano un po’ più responsabili. Ma anch’esse lavorano principalmente con un orientamento al profitto e non è detto che pongano in primo piano i criteri etici ed ecologici. Invece le banche etiche conducono esplicitamente la loro attività con criteri differenti.

Anche per le banche etiche l’obiettivo è accrescere il capitale, però in modo più sostenibile, sulla base di principi di gestione responsabile del denaro. Per questo motivo le banche etiche si astengono da investimenti che non hanno alcun beneficio per l’ambiente e per le persone o addirittura possono procurare danni. Le aziende e gli stati che ricevono prestiti da un istituto di credito etico sottopongono i soggetti richiedenti un credito a un esame più approfondito della mera questione “se il denaro preso in prestito possa essere rimborsato o meno”. Tra i criteri che portano all’esclusione di un cliente ci sono ad esempio le violazioni dei diritti umani, la produzione di inquinamento ambientale o l’impiego di esperimenti sugli animali. Inoltre, una banca etica lavora nel modo più trasparente possibile, non si nasconde dietro a transazioni fittizie e non opera nell’oscurità dei mercati ombra. Per ulteriori informazioni sulla finanza etica, seguite questo link di un altro blog del nostro network.


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