Riciclare tutta la plastica senza crearne di nuova: la sfida del presente

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Riciclo_plasticaLa plastica è un materiale con molti difetti ma ha almeno un pregio significativo: si può riutilizzare all’infinito e senza eccessivo dispendio energetico. Si pensi che per produrre 1 tonnellata di plastica riciclata bastano 2 tonnellate di plastica usata e 1 metro cubo di acqua contro i 900 litri di petrolio + 180 metri cubi di acqua necessari per la produzione di plastica dal petrolio.

Le plastiche sono di molti tipi e non tutte sono riciclabili con facilità. Occorrono impianti capaci di separarle per tipologia (con macchine munite di lettori ottici e altri sistemi che valutano il peso specifico del materiale), di trinciarle ottenendo scaglie un prodotto finale purissimo, che può tornare a essere una materia prima a tutti gli effetti. Le particelle di plastica riciclata possono diventare poltrone, divani e tavoli per giardini, ma anche vasi e materiali per l’edilizia, cestini e carrelli per supermercati, mollette per il bucato, contenitori per detersivi, filati per maglieria e abbigliamento sportivo (piumini, pile, magliette termiche). Questi oggetti sono ormai molto diffusi sul mercato ed esistono già negozi di abbigliamento sportivo in cui è possibile riconsegnare pile, maglie e piumini vecchi rovinati, che saranno nuovamente lavorati e riportati a essere materia prima.

In Italia, anche grazie a iniziative come la raccolta porta a porta e alla partenza di pionieristici programmi di raccolta nelle aree del centrosud e delle isole, la percentuale di plastica raccolta per il riciclo sta crescendo. Il più grande stabilimento di trasformazione della plastica in Italia è quello di Montello (BG), che rientra anche tra i più importanti d’Europa. Lavora ogni anno 100 tonnellate di materiali plastici, dando lavoro a 300 persone.

In un paese come l’Italia, povero di materie prime, il riciclo della plastica ha anche un valore economico notevole, valutato in 1.978.000 milioni di euro nel decennio 2003-2012. Riuscire a riciclare le materie plastiche ci rende meno esposti alla volatilità del mercato del petrolio, crea nuovi posti di lavoro e riduce sensibilmente il numero delle discariche. Senza considerare che, se non aumentiamo la percentuale di raccolta di materie prime riciclabili, rischiamo di perdere i finanziamenti europei previsti per il periodo 2014-2020.


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