Italia condannata per inquinamento atmosferico

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inquinamento atmosferico

I componenti del particolato atmosferico (PM) sono il nitrato, il carbonio, il solfato, il cloruro di sodio, l’ammoniaca e le polveri minerali. Esso, è un insieme di particelle, sia solide sia liquide.

Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, l’11 gennaio, è stata pubblicata la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 10 novembre 2020 con quale è stata condannata l’Italia “per aver superato in maniera sistematica e continuata, i valori limite applicabili alle concentrazioni di particelle PM10, superamento che è tuttora in corso. E’ venuta meno all’obbligo sancito dal combinato disposto dell’articolo 13 e dell’allegato XI della direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008, relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa e non avendo adottato, a partire dall’11 giugno 2010, misure appropriate per garantire il rispetto dei valori limite fissati per le concentrazioni di particelle PM10 in tutte tali zone, è venuta meno agli obblighi imposti dall’articolo 23, paragrafo 1, della direttiva 2008/50, letto da solo e in combinato disposto con l’allegato XV, parte A, di tale direttiva, e, in particolare, all’obbligo previsto all’articolo 23, paragrafo 1, secondo comma, di detta direttiva, di far sì che i piani per la qualità dell’aria prevedano misure appropriate affinché il periodo di superamento dei valori limite sia il più breve possibile”.

La carenza di impianti per il trattamento rifiuti incide pesantemente sulla qualità dell’aria, e anche sulla TARI. La grande movimentazione di automezzi carichi di rifiuti verso il nord Italia, incide negativamente sulla qualità dell’aria, e di conseguenza sulla salute umana e sull’ambiente, a causa del particolato (PM) e del biossido di azoto (NO2).

L’ultimo rapporto rifiuti dell’ISPRA ha evidenziato una situazione allarmante: la sola Campania, nel 2019, ha esportato 424.597 tonnellate di frazione organica soprattutto verso il Veneto, la Lombardia e il Friuli-Venezia Giulia. Cosa ha causato tutto ciò? 25 milioni di chilogrammi di anidride carbonica.

Adriano Pistilli


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