105 milioni di Euro per la bonifica dei siti orfani

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Ottime notizie sul fronte della bonifica dei siti orfani.

Il 1° gennaio 2021 è stato pubblicato sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare il seguente comunicato: E’ stato firmato stamattina dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, il decreto che destina 105 milioni di euro alla bonifica dei siti orfani. Si tratta di tutte quelle aree dove il responsabile dell’inquinamento non è individuabile o non provvede agli adempimenti per la bonifica.

«Ci sono posti in Italia – spiega il ministro Costa – tanti purtroppo, che non sono siti di interesse nazionale né regionale, in cui l’ambiente è stato aggredito e nessuno ha ancora affrontato la bonifica». I fondi saranno suddivisi in cinque annualità, comprese tra il 2019 e il 2024 e ripartiti per le varie regioni.

«Ci siamo inventati una nuova categoria giuridica – aggiunge Costa –, fatto approvare una legge e oggi, dopo tanti anni, la Repubblica italiana riconosce che ci sono tanti luoghi abbandonati da bonificare: i siti orfani. Ho firmato questo decreto dopo aver negoziato con le Regioni e attribuendo loro la competenza di individuare questi siti. E abbiamo fornito le risorse economiche per risolvere questo problema».

In qualità di operatore nel settore dell’Ecologia, esperto di Diritto Ambientale e Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti dell’Albo Nazionale Gestori Ambientale (abilitato anche alla bonifica dell’amianto) desidero illustrare a voi lettori alcune tecniche di bonifica che saranno utilizzate per la bonifica dei siti orfani.

Quando si parla di bonifica è bene conoscere approfonditamente gli articoli dal 239 al 253 del Titolo V “Bonifica di siti contaminati” della Parte Quarta “Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati” del Decreto Legislativo n.152 del 2006.

Le tecniche si dividono in tre macro categorie: “in situ” senza rimozione della matrice contaminata dalla sua posizione, “on site” rimuovendo la matrice contaminata al fine di trattarla e riutilizzarla nel medesimo sito, oppure “off site” con la rimozione totale della matrice contaminata per il successivo smaltimento.

Alcune tecniche utilizzabili sono:

  • Solidificazione/stabilizzazione prevede la inertizzazione del suolo immobilizzando gli inquinanti;
  • Soil vapour extraction prevede un sistema di insufflazione ed estrazione del vapore tramite dei pozzi collocati sopra la falda;
  • Pump and treat prevede il pompaggio mediante pozzi di estrazione e il trattamento dell’acqua estratta, una volta bonificata tale acqua potrà essere immessa nuovamente nella falda;
  • Ossidazione chimica prevede l’iniezione di un reagente ossidante direttamente nel suolo contaminato;

Adriano Pistilli


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