La nuova plastica Xampla imita le proprietà della seta di ragno ed è compostabile

Di
Xampla

Che la plastica sia un problema cruciale in ambito di sostenibilità ambientale è cosa ovvia. In alternativa a questi prodotti la natura offre ottimi ingredienti per lo sviluppo di nuovi materiali. Nello specifico la seta è uno dei materiali più resistenti in natura che, al contrario della plastica, è biodegradabile e sostenibile. Questa proteina naturale è prodotta dai bachi da seta e reperibile anche nei fili delle ragnatele. Proprio a quest’ultimo materiale, i biotecnologi si sono ispirati per realizzare un film polimerico a base vegetale chiamato Xampla.

I materiali come la seta di ragno sono resistenti e i legami di idrogeno di cui si compongono sono disposti regolarmente nello spazio e a una densità molto elevata. È da questo punto di partenza che gli inventori della nuova plastica hanno iniziato a studiare come replicare questo autoassemblaggio in altre proteine, in particolare quelle vegetali.

Hanno replicato le strutture della seta di ragno utilizzando l’isolato proteico di soia come proteina vegetale di prova. Il risultato ha portato alla produzione di strutture proteiche con interazioni intermolecolari potenziate, guidate dalla formazione del legame idrogeno. Successivamente è stato rimosso il solvente, ottenendo così una pellicola insolubile in acqua, simile alla plastica e replicabile su scala industriale. La forza del materiale risiede nella disposizione regolare delle catene polipeptidiche che la compongono.

La plastica Xampla, è compostabile in casa senza la necessità di ricorrere a impianti di compostaggio industriale per farla degradare: infatti non richiede modifiche chimiche ai suoi elementi costitutivi naturali e pertanto può degradarsi in sicurezza nella maggior parte degli ambienti naturali.


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