Affidare la gestione dei boschi ai privati: che cosa ne pensate?

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Nel nostro Paese gli ettari di superficie boschiva sono circa 10,5 milioni, circa un terzo del territorio totale e, anche se il dato potrebbe sorprendere, il patrimonio forestale italiano è in aumento. Questa ricchezza però non può e non deve essere lasciata al degrado. E così avviene che in Liguria, dove faggi, castagni, abeti e altri alberi da fusto coprono ben il 70% del territorio, sia stato pubblicato dalla Regione un bando pubblico per affidare a privati (cooperative, imprese agricole e forestali) la gestione e la cura dei boschi demaniali. Le aziende citate potranno sfruttare il bosco e il sottobosco, ma avranno l’obbligo di manutenere al meglio questo patrimonio dove la mano pubblica non riesce ad arrivare e che è sempre più frequentemente soggetto a incendi e al dissesto idrogeologico.

In merito alla questione gli ambientalisti sono divisi tra quelli che vorrebbero consentire di sfruttare di boschi mantenendone la manutenzione e quelli che temono che il taglio della legna diventi troppo un business che alla lunga porterà alla sparizione dei boschi. Secondo Legambiente la proposta è interessante perché mira a togliere dalla marginalità economica i boschi del nostro paese (che sono un enorme contenitore di biodiversità) con una gestione forestale sostenibile. Di opinione contraria il WWF, secondo il quale la straordinaria ricchezza di boschi e foreste appartiene a tutti e questo bene comune dovrebbe essere gestito dalla collettività, come sancisce anche la Costituzione.

Che cosa ne pensano i nostri lettori? Qual è secondo voi il modo migliore per conservare la nostra ricchezza verde?


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