Sigarette elettroniche: sono amiche dell’ambiente?

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Da tempi immemorabili gli ambientalisti fanno pressione sui produttori di sigarette per indurli a ridurre la quantità di sostanze chimiche di sintesi nei loro prodotti. E insistono per il bene dei fumatori, di chi sta intorno a loro e della qualità dell’aria in generale. Con l’avvento delle sigarette elettroniche sono stati indubbiamente fatti dei passi avanti in questo senso, anche se la discussione tra fautori e detrattori delle e-cigarettes è più viva che mai.

Le sigarette elettroniche emettono un vapore che sembra fumo, in realtà si tratta di particelle di glicerolo sotto forma di fragranze di tutti i tipi (dal tè alla fragola, per fare solo alcuni esempi) a cui si possono aggiungere dosi di nicotina – che viene inalata. E proprio le fialette di nicotina sono alla base delle controversie tra chi vorrebbe imporre una regolamentazione delle sigarette elettroniche adducendo la motivazione che in base agli studi finora svolti non si può escludere del tutto il rischio di danni alla salute. La nicotina aumenta la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e induce dipendenza. Il buon senso indurrebbe a pensare che questa sostanza non possa essere venduta liberamente su Internet come avviene oggi senza essere sottoposta a norme.

Intanto sono già almeno 400.000 gli italiani che si sono convertiti alle “bionde” elettroniche, mentre spuntano come funghi i negozi a esse dedicate in ogni angolo d’Italia. Gli utilizzatori sono mediamente assai soddisfatti e molti di loro confermano di essere stati aiutati a liberarsi dal vizio (oppure a ridurre la quantità di sigarette fumate in una giornata) grazie a un oggetto che consente di mantenere la gestualità e il piacere della pausa. Assolutamente certa è poi la riduzione della spesa mensile per il fumo.

Dal punto di vista più prettamente ambientale, iniziamo col dire che la maggior parte delle sigarette elettroniche sono riutilizzabili, e quindi potenzialmente più eco-compatibili. Sono alimentate da batterie ricaricabili oppure mediante un cavetto collegato a una porta USB e possono avere una vita molto lunga. Poiché non producono fumo, sono sicuramente molto meno dannose per i fumatori passivi e per la qualità dell’aria in generale. Infine, il semplice fatto poter evitare la produzione di miliardi di mozziconi di sigarette che invadono strade, marciapiedi, spiagge e mari e impiegano da 4 a 7 anni per degradarsi è comunque un grosso passo avanti. Il filtro delle sigarette rilascia catrame, nicotina e moltissime altre tossine che si accumulano nel terreno e finiscono per inquinare l’acqua di fiumi e mari e di conseguenza gli organismi che vi abitano. Ne abbiamo parlato con dovizia di particolari in questo articolo.


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