L’alluminio è davvero dannoso per la salute?

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L’alluminio si trova in molti prodotti cosmetici e nel cibo che ingeriamo. Il sospetto che si tratti di un metallo tossico esiste da decenni. Ma quanto c’è di vero in questa affermazione?

L’alluminio non ha alcuna funzione naturale nel corpo umano e in quantità eccessive può indubbiamente interferire in svariati processi biologici. Per questo motivo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha stabilito il limite di assunzione settimanale tollerabile in 1 milligrammo di alluminio per chilogrammo di peso corporeo.

Il problema è tuttavia che siamo costantemente a contatto all’alluminio: è il terzo elemento più comune nella crosta terrestre e quindi raggiunge anche le piante. Per questo motivo alcuni alimenti come il tè o il cioccolato contengono. È presente anche nelle creme di bellezza, nelle creme solari, nei rossetti, nelle lozioni e nei deodoranti: questi ultimi in particolare sfruttano la proprietà dei sali di alluminio di farci sudare di meno. L’alluminio si trova anche negli imballaggi alimentari (la famosa carta stagnola o le vaschette per riporre gli alimenti) e in alcune farmaci da banco per contrastare il bruciore di stomaco. In questo articolo, che forse ricorderete, abbiamo parlato diffusamente di tegami di alluminio tradizionale e anodizzato.

A causa di questa onnipresenza, il valore limite viene raggiunto relativamente in fretta. Questo non significa che ne debbano necessariamente derivare dei problemi di salute. Dipende sempre dalla biodisponibilità, poiché non tutto l’alluminio con cui veniamo a contatto o che consumiamo viene assorbito dal corpo. La maggior parte dell’alluminio viene escreta nelle feci e nelle urine. Ma la quantità che entra in circolo può variare molto da persona a persona. Secondo alcuni studi la fascia di età più a rischio è quella dei giovani (soprattutto le ragazze) dagli 11 ai 14 anni, che assorbono quantità di alluminio ben al di sopra dei limiti – sia mediante il cibo che mediante i cosmetici.

Quali patologie sono causate dall’alluminio?

L’alluminio può avere un effetto tossico su cervello, ossa e sangue. Anche nei pazienti affetti dalla malattia di Alzheimer è con tutta probabilità coinvolta un eccessiva presenza di alluminio nel corpo. Si parla anche molto della sua influenza sullo sviluppo del cancro del seno. In uno studio condotto nel 2017, più di 200 pazienti oncologiche con tumore al seno e un gruppo di controllo altrettanto numeroso sono state interrogate sull’uso dei deodoranti e si sono sottoposte alla misurazione della concentrazione di alluminio nei tessuti del seno: ebbene, la frequenza di utilizzo dei deodoranti ha mostrato un aumento di rischio, specie per i tumori in prossimità delle ascelle.

Per l’Alzheimer mancano le conferme

Anche se alcuni studi forniscono indicazioni su quali malattie possono essere scatenate dall’alluminio, il collegamento tra il metallo e le patologie sopra menzionate non è stato chiaramente dimostrato. Nel caso del morbo di Alzheimer, ad esempio, non si può escludere che nelle cellule nervose malate si accumuli un gran numero di tossine dell’ambiente, ma non solo alluminio – anche ad esempio rame e mercurio. Perciò esperti ritengono che l’alluminio non svolga alcun ruolo, oppure solo un ruolo trascurabile. Purtroppo per avere una conferma definitiva sarebbero necessari costosi studi clinici su vasta scala che non sono ancora stati condotti.

Anche il legame tra alluminio e cancro del seno è controverso

Secondo alcuni studiosi l’aumento dei tumori nella zona esterna del seno può essere spiegato dal fatto che in quella zona il tessuto della ghiandola mammaria è più denso e ciò aumenta anche la probabilità di degenerazione delle cellule. In altre parole, non è ancora possibile dimostrare un nesso causale tra deodorante all’alluminio e il cancro della mammella.

Come comportarsi dunque?

La risposta in breve è: niente panico, ma in attesa di ulteriori ricerche scientifiche, ogni volta che è possibile conviene evitare l’alluminio.


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