Biocarburante per aerei ricavato dalla plastica – è una realtà

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Se ne parlava da alcuni anni e sembrava un sogno pensare che dalla plastica così inquinante per gli oceani si potesse trarre un carburante per aeromobili capace di sostituire il gasolio tradizionale. L’idea è venuta a Jeremy Roswell, un pilota australiano che, dopo avere raccolto parecchi quintali di plastica provenienti dalle isole di spazzatura che galleggiano nel Pacifico, con la collaborazione di un’azienda irlandese è riuscito nella trasformazione. Per la precisione, mediante un processo di pirolisi (o conversione termica anaerobica) ha attuato una decomposizione termochimica che ha trasformato la plastica in carburante per aerei. La plastica viene riscaldata in una camera priva di ossigeno per impedirne la combustione, evitando così anche di generare emissioni tossiche.

Con 1 tonnellata di rifiuti di plastica si può produrre l’equivalente di 900 litri di gasolio. E per dimostrare che il carburante è valido, ha anche organizzato un volo di 800 chilometri, da Sydney a Melbourne a bordo di un aereo da turismo biposto ad elica, pilotato dallo stesso Roswell. Il progetto si è chiamato On Wings of Waste (“sulle ali dei rifiuti”) Dice giustamente l’ambientalista australiano: Abbiamo finalmente dimostrato che 8 milioni di tonnellate di plastica gettate negli oceani ogni anno possono essere usate con profitto.


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