‘Progetto monitoraggio CO2’: Franciacorta all’avanguardia nella viticoltura

Di

cantine franciacortaLa Franciacorta è lo splendido territorio della provincia di Brescia che si distingue per la qualità dei propri vini e per una esemplare politica ambientale. Oltre a un ridotto uso dei fitofarmaci e a una coltivazione biologica nel 15% dei vigneti che aderiscono al Consorzio Franciacorta, è in atto anche un importante progetto che vuole portare a stabilizzare il bilancio della CO2 in senso positivo.

Infatti è stato avviato un monitoraggio che, mediante un protocollo redatto a livello internazionale in collaborazione con l’Università di Milano e Studio SATA, nonché di altre realtà europee, oltre a USA, Australia e Nuova Zelanda, tiene sotto controllo il territorio per comprendere quanta CO2 viene liberata durante la produzione di una bottiglia di Franciacorta e quanta ne viene sequestrata. Il modello di calcolo si chiama Ita.Ca® ed è specifico per il settore vitivinicolo. E’ stato posto sotto analisi circa il 60% del territorio (che corrisponde a più di 1500 ettari di terreno e 11.000.000 bottiglie).

Il percorso si è rivelato virtuoso: infatti, per ogni ettaro del territorio vengono sequestrate circa 6 tonnellate di anidride carbonica mediante la fotosintesi di territori in gran parte coperti da un terreno erboso. Ed è maggiore la quantità di anidride carbonica sottratta all’atmosfera e fissata nel suolo e nelle strutture legnose che non quella immessa nell’atmosfera dal processo produttivo (che include emissioni di gas serra derivanti dal consumo di combustibili fossili, dalla produzione di energia elettrica acquistata, dei materiali necessari per la produzione vitivinicola e dallo smaltimento dei rifiuti).


Commenta o partecipa alla discussione
Nome (obbligatorio)

E-mail (non verrà pubblicata) (obbligatoria)

Sito Web (opzionale)

Copyright © Teknosurf.it, 2007-2024, P.IVA 01264890052
SoloEcologia.it – Consigli su ambiente e sostenibilità supplemento alla testata giornalistica Gratis.it, registrata presso il Tribunale di Milano n. 191 del 24/04/2009