L’importanza di termovalorizzare boschi cedui e residui di potatura

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residui di potaturaSiamo sempre alla ricerca di nuove fonti di energia per renderci autonomi dal petrolio e dal gas, visto che entro il 2020 almeno il 20% dell’energia prodotta in Europa dovrà obbligatoriamente derivare da fonti rinnovabili. Accanto agli impianti di alta tecnologia necessari per fotovoltaico, energia eolica, geotermica e marina può fare una parte anche una fonte di energia rinnovabile vecchia come il mondo: il legno. In Italia esistono 2 milioni di ettari di colture legnose che da sole possono produrre oltre 10 milioni di Megawattora primari e andare a sostituire una parte importante del legname dal riscaldamento attualmente importato.

Per l’Italia il legno rappresenta un’importante fonte di energia. Si tenga presente che un bosco ceduo continua a crescere per 35-40 anni. Dopo quel periodo inizia a vegetare, ovvero non cresce più – a meno che non venga tagliato. Ecco dunque la convenienza di un taglio periodico che non lo annienti, ma semplicemente lo rinnovi. Il legno è oggi una grande risorsa energetica a cui il mercato si rivolge con nuove tecnologie di gassificazione già in forte sviluppo nel Nordeuropa e che trovano consensi anche in Italia.

C’è poi l’ambito agroforestale che produce grandi quantità di scarti di potatura, un sottoprodotto delle lavorazioni agricole che necessita di uno smaltimento appropriato. L’incenerimento a terra (all’aria aperta) dei residui legnosi è da sempre un modo di fare rapido e comodo, che però produce una serie di sostanze pericolose per la salute. Infatti, la pratica di recente è stata vietata dalle normative del Testo Unico Ambientale, che a sua volta recepisce una direttiva europea nella quale la si classifica come “illecito smaltimento di rifiuti”, sanzionabile penalmente con pesanti ammende e perfino con l’arresto.

Per gli agricoltori lo smaltimento dei residui di potatura è un grosso problema: urge perciò organizzare sistemi di trasporto dei suddetti in appositi impianti di produzione di energia elettrica e termica nei quali essi vengono utilizzati nel modo più razionale possibile, ovvero mediante processi di pirogassificazione. Questo è decisamente il momento adatto per vedere un rinnovamento dell’agricoltura che porti anche alla ricerca di spazi di produttività nel settore energetico.


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